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FIOCCO ROSA

Parto lampo, Ludovica nasce in casa. La mamma: «Non c'era il tempo per arrivare in ospedale»

Parto lampo, Ludovica nasce in casa. La mamma: «Non c'era il tempo per arrivare in ospedale»

di Pierluigi Dallapina

24 Ottobre 2022, 03:01

Una super mamma. «Ora sto allattando. Io e Ludovica stiamo bene». Voce serena e soddisfatta, piena d'energia. Nicole Bianchini, 35 anni, risponde dal letto di Ostetricia mentre coccola la sua piccola, nata poche ore prima all'improvviso, così velocemente da non lasciarle nemmeno il tempo di raggiungere l'ospedale. E pensare che la famiglia abita in centro storico, non in qualche frazione isolata. «È successo tutto molto velocemente, in modo travolgente. Partorire in casa? Mi sembrava impossibile». E invece, la sua piccola aveva fretta di scoprire il mondo.

La chiamata al 118 la fa il papà di Ludovica, Nicola Borella, verso le 10. In pochi minuti l'ambulanza dell'Assistenza pubblica con a bordo l'infermiera Simona Ferrari e i volontari Claudio Calestani e Deborah Burgio arriva in borgo San Silvestro, ma la neonata non ha nessuna intenzione di aspettare: il trasporto al Maggiore è quindi sconsigliato. Molto più sicuro far partorire Nicole, mamma anche di un bimbo di due anni, Alberto, in casa, come si faceva una volta. Ma con la garanzia di essere accudita da soccorritori preparati. Per maggiore tranquillità, a casa della donna arriva anche un'automedica con la dottoressa Rosa Ferlisi e i volontari Claudio Montagna e Luciana Gessi. Il parto, si sa, è un momento delicatissimo, anche oggi che la medicina e la tecnologia hanno ridotto i rischi.

Per fortuna ieri mattina è filato tutto liscio: Ludovica è nata in un attimo, alle 10.34, mezz'ora dopo la chiamata al 118. Se non è un record, poco ci manca. Scherzi a parte, la mamma e la piccola, che pesa 2 chili e 980 grammi, sono state trasportate al Maggiore per alcuni controlli di routine. La voce di Nicole, nel pomeriggio, era piena di gioia ed energia, segno che tutto è andato per il meglio. «È stato quasi surreale, ma stiamo bene, sono felicissima».

Per festeggiare questa nascita fuori dal comune, l'Assistenza pubblica ha raccontato la storia di Nicole e Ludovica in un post in cui compaiono i volti dei soccorritori, perché nascere in casa è, da decenni ormai, un evento eccezionale.

Ma tra i veterani del 118 c'è chi si ricorda anche un parto in elicottero, da Albareto a Parma.

Tutto andò bene, ma come sempre la burocrazia ci mette lo zampino: nascere in aria non è previsto dalla legge, quindi soccorritori e genitori hanno dovuto decidere sopra quale comune nacque quel «bimbo volante».

Pierluigi Dallapina

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