Sant'Agata
Sant'Agata (Piacenza) La frase, sul sito villaverdi.info, alla voce «prenota» appare in calce ai soliti orari di visita ed è di quelle che non lasciano adito a dubbi, scritta in stampatello: «CHiuso definitivamente dal 31/10/22».
Ultima settimana di visite, quindi, per la casa di Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda (Piacenza). La villa, che il maestro Riccardo Muti ha definito «la ventottesima opera di Verdi» chiuderà i battenti, almeno ufficialmente, dopo le visite di domenica prossima. Sulla pagina ufficiale di Facebook si legge un commento davvero suggestivo: «Questo luogo dovrebbe essere sotto la tutela Unesco perché Verdi, la sua musica e la sua residenza sono patrimoni dell’umanità». Invece, Villa Verdi neppure è monumento nazionale.
Ciononostante, a chiunque spetti la custodia, secondo quelle che saranno le decisioni del tribunale, questi dovrà garantire l’apertura delle stanze facenti parte del museo, come prescritto dal vincolo ministeriale e lo stesso dovrà fare l’acquirente. Villa Verdi, in ogni caso, andrà all’asta e Angiolo Carrara Verdi (irraggiungibile al telefono) la dovrà lasciare, in attesa che il tribunale pubblichi il bando. Poi, la grande villa (50 stanze) che Giuseppe Verdi costruì «a sua immagine e somiglianza», rimasta intatta da quel dicembre del 1900, quando il Maestro partì verso Milano per non farvi più ritorno, la sua residenza prediletta, dove amava riposarsi dopo i suoi viaggi e dove compose le opere della maturità artistica (“La forza del destino”, “Don Carlos”, “Aida”, “Otello” e “Falstaff”) sarà venduta, con le sue pertinenze e l’arredamento, originale e intatto come prescritto dal testamento del Cigno di Busseto.
Dal Comune di Villanova, dalla Regione e da tante realtà verdiane, si chiede a gran voce l’intervento dello Stato e, quasi certamente, alla fin fine, dovrebbe essere il Ministero dei Beni culturali ad acquisire la villa e garantirne la fruizione come museo. Intanto, chi non l’avesse ancora visitata può prenotarsi per gli ultimi giorni di apertura e sfruttare anche la svendita dell’oggettistica nello shop all’ingresso.
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