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Incidente

Nessuna speranza per il pensionato che ha investito un cinghiale: autorizzato l'espianto degli organi

Nessuna speranza per il pensionato che ha investito un cinghiale: autorizzato l'espianto degli organi

29 Ottobre 2022, 03:01

Si sono perse le speranze di salvare Gianfranco Guarnieri, il settantenne residente al confine tra i comuni di Lugagnano Val D’Arda e Vernasca, in provincia di Piacenza. Nel pomeriggio di giovedì mentre in scooter percorreva la strada Salsediana nel tratto tra Scipione Ponte ed il ponte sul torrente Stirone non ha potuto evitare lo scontro con un cinghiale che ha improvvisamente attraversato la carreggiata.

Il settantenne, che stava facendo rientro a casa dopo aver fatto le cure a Tabiano, a causa del violento impatto è stato scaraventato a terra riportando un grave trauma cranico oltre a fratture agli arti superiori ed inferiori: alcuni automobilisti di passaggio hanno allertato i soccorsi e sul posto sono intervenuti un’ambulanza dell’Assistenza pubblica salsese, l’automedica e l’elisoccorso decollato dal Maggiore ed atterrato in un campo poco distante dal sinistro. Per i rilievi è sopraggiunta una pattuglia della polizia locale.

Le condizioni del pensionato, che dopo aver lavorato a lungo per la Provincia di Piacenza come cantoniere aveva aperto un bed & breakfast, sono apparse sin da subito gravissime tanto da costringere i sanitari ad intubarlo e a trasportarlo con l’ambulanza al Maggiore dove è stato ricoverato in Rianimazione: la situazione nella giornata di ieri non è migliorata. Perse le speranze, la famiglia ha autorizzato l’espianto degli organi.

Gianfranco Guarnieri, padre di tre figli è anche un nonno affettuoso.

L’incidente ha riportato d’attualità in tutta la sua drammaticità un argomento molto dibattuto negli ultimi anni, ovvero quello della eccessiva presenza sul territorio di animali selvatici, in particolare cinghiali, caprioli e lupi: mentre un tempo si potevano incontrare solo in montagna e in zone impervie o disabitate, ora si trovano anche alle porte della città termale ed in pianura. In particolare, nella zona del Parco dello Stirone, quella dove è avvenuto l’incidente di giovedì pomeriggio, la presenza di ungulati e lupi è da tempo in costante aumento, nonostante le periodiche battute di contenimento, e quello di giovedì non è altro che l’ultimo di una lunga serie di incidenti, alcuni anche con gravi conseguenze, avvenuti in zona.

Nei mesi scorsi gli agricoltori del Parco dello Stirone hanno fatto sentire la loro protesta a causa dei danni provocati alle colture dai cinghiali e dai caprioli chiedendo alle istituzioni un intervento risolutivo.

M.L.

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