Intervista
C'è una stradina stretta stretta che porta alla sua villetta, protetta da una cancellata, nella pace della campagna reggiana, un silenzio che viene interrotto dalla voce della padrona di casa, Orietta, affacciata ad una finestra, trilla «ah, ecco siete arrivati!!!».
E’ subito casa, come s’andasse a trovare un parente stretto, cui vuoi bene davvero e sai che te ne vuole: c’è un cabaret di paste, «Su servitevivi, cosa vuoi che sia un cannoncino in più», c’è Otis, il figlio che ha assunto anche le funzioni di assistente della mamma ora che Osvaldo ha qualche problema agli occhi, che ci prepara il caffè, ci sono i cani, con Otello che si fa sentire, da dietro una porta, «Ah, ma sai che devo stare attenta coi divani, le poltrone, graffiano, le sventrano, ma il cane è parte della famiglia, copriamo le sedute del salotto e speriamo di non dover cambiare la mobilia troppo alla svelta».
Non c’è paragone con nessuna/o, Orietta Berti, star della canzone da oltre mezzo secolo, è letteralmente una di noi, immediato il riconoscerla una donna di casa, una che appartiene alla comunità, ma, al tempo sappiamo che i suoi oltre 55 anni di carriera ne hanno fatto, e giustamente, un’icona, forte di un talento che non pare nemmeno sfiorato dalle decadi attraversate, un passare del tempo non subìto, ma che s’è servito di Lei come grande professionista, ora più che mai la nuova generazione di musicisti e cantanti le ronza intorno come mai prima... «Sai che c’è Achille Lauro col quale mi messaggio spesso, abbiamo lo stesso stylist Cerioni, che veste anche i Maneskin, ah ma sai che più di Damiano mi piace il batterista, gran bel ragazzo...», un mondo che pareva lontano una galassia intera dal suo, Lei che vuole le spie sul palco di Sanremo, come s’usava un tempo, «...Gli ho detto ad Amadeus che a me quegli affari che ti mettono nelle orecchie non piacciono, come non ho voluto tutte quelle diavolerie che ti mettono a posto la voce, la mia l’alleno, è come quando l’atleta si prepara alla gara, no no, quelle diavolerie non fanno per me...» e tra me e me, penso che se ci dovessimo mai ritrovare in tempi di siccità, basta chiamare Orietta, un fiume in piena che non provoca disastri ma sa come “irrigare” una conversazione, un dettaglio, un ricordo, un aneddoto dopo l’altro...
Mi ha mandato un biglietto, qualche giorno fa, perché voleva farmi avere il cofanetto, appena uscito con ben sei cd «La mia vita è come un film - 55 anni di musica e ++» perché c'è anche il duetto che abbiamo fatto insieme, di «Dimmi», strepitosa canzone di Umberto Balsamo che Orietta mi permise di cantare insieme a lei...
«Beh, i successi ci sono tutti, da “Tu sei quello” a “Mille”, c’è anche “Io ti darò di più”, che feci a Sanremo con la Vanoni...» e, figuriamoci se mi faccio scappare l’occasione, da collezionista di ricordi d’antan sibilo un timido: «Ma è vero che Ornella non voleva che tu cantassi con lei e che nemmeno voleva fare le foto di rito con te vicino?». «Ma va là... In realtà lei avrebbe voluto un uomo, allora al Festival c’era una doppia interpretazione, la canzone l’aveva per prima proposta lei, ma io arrivavo da un successone estivo come “Tu sei quello”, poi io ho la voce da soprano lei invece ha quella bella voce sensuale, con le note basse, insomma per fartela breve, ciascuna aveva il suo pubblico e non abbiamo mai avuto contrasti, ora siamo anche molto amiche, mi chiama, ha sempre un po’ degli orari strani, chiama la mattina presto, forse perché anche lei, come me, dorme poco, anzi ci sono giorni che non riesco proprio a mettermi a letto, tra un concerto, un impegno in tv e, spostati di qui spostati di là, va a finire che di tempo ce n’è proprio poco. Adesso son lì a quel Grande Fratello Vip... Beh ma sai che ci sono dei “pongoni” che girano indisturbati, ma vedessi che topi, delle pantegane... Io ho un camper esterno come camerino, un bagno un po’ strettino, ma chi come me ne ha fatte di ogni, non si formalizza più di tanto».
E il perfido che mi abita, condita la frase con il tono del dubbio, prova ad azzardare: «Ma definirli Vip non è un po’ esagerato?». «Ma sai cos’è? E’ che Alfonso Signorini è una buona persona, lui ha a cuore chi magari ha davvero bisogno, anche economicamente, di un aiuto vero, e allora prende anche dei personaggi che qualche dubbio lo possono far venire... Io, per natura, non sto tanto lì a fare addosso il “taglia & cuci” a questo o a quell’altro, però quella Pamela Prati lì, che si comporta come una diva del cinema come se lei fosse la Regina e gli altri son tutti sudditi non è che m’è sempre simpatica, ecco...» e sulla sua compagna di studio Sonia Bruganelli (moglie di Paolo Bonolis): «...Sembra una donna dell’alta società, con me è sempre tanto carina, ha dei bei modi, poi sai, ha una creatura con qualche problema, è una mamma che si preoccupa per la sua prole...».
Morale: non era mia intenzione cavarle battute o pareri “pepati”, anche perché, per natura, Orietta è di una bontà senza incertezze e senza crepe, semmai ti porta nella stanza delle bambole, c’è, esiste davvero, o ti fa vedere gli innumerevoli dischi d’oro e di platino conquistati, gli ultimi con Fedez e compagni; poi, se ti metti di buzzo buono a fantasticare, è capace di dire «Ah... la Mina sì che è brava, la più brava di tutte: lei ha un’estensione in gola che non ha nessuno, la amo da sempre, il sogno sarebbe cantare un brano insieme a lei, è che io sono una sua fan e lei è la Mina...») .
È quasi tempo del commiato, quando, come presa da una raptus dice: «Eeehh... ma Mauro... non ti ho detto del libro... ma sì, esce adesso un libro di ricette, non solo della mia cucina, ma anche quelle di altri tempi, sai che noi emiliani discutiamo, ad esempio, nei cappelletti c'è chi ci mette la carne, chi il prosciutto o la mortadella, non parliamo poi dei tanti modi di fare il brasato, e in più, oltre alle ricette emiliane, ho messo dentro anche ricette afrodisiache, bada bene, in questi anni in giro per il mondo, ho chiesto a tanti chef i segreti di ricette che ti facessero “star bene”, che creassero l’atmosfera giusta, da servire col vino giusto, un bicchiere adatto a rendere la tavola intrigante prima del letto...». Col sorriso sulle labbra e la pioggerellina che scende, vien quasi voglia di autoinvitarsi a cena: Orietta, nella sua semplicità, è seducente come nessuna...
Mauro Coruzzi
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