NUOVI CONSUMATORI
Da paladino dei consumatori a condannato, per essersi intascato 290mila euro di chi avrebbe dovuto tutelare. Due anni (in primo grado) a Filippo Greci, l'ex «pasionario» presidente del Movimento nuovi consumatori, che nel 2017 aveva tentato anche la corsa a sindaco con la lista civica «Siamo Parma», sotto accusa per appropriazione indebita pluriaggravata e furto. Il giudice Paola Artusi ha anche disposto una provvisionale di 100mila euro a favore dell'associazione, mentre il risarcimento complessivo sarà stabilito in sede civile. Non accolte, invece, le richieste risarcitorie da parte di altre quattro persone, iscritte al Movimento, che si erano costituite parte civile.
Una pena decisamente inferiore a quella richiesta dal pm Francesca Arienti (3 anni e 6 mesi), ma è chiaro che l'impianto accusatorio ha retto, anche se saranno necessari 60 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza. Pochi istanti per leggere un dispositivo stringato, ma la discussione era andata avanti per un intero pomeriggio, il 7 settembre scorso. E Greci, 51 anni, aveva parlato a lungo, facendo dichiarazioni spontanee, per tentare di respingere ogni accusa. Ieri ha ascoltato le parole del giudice accanto al suo difensore Patrizia Caruso. A qualche metro di distanza, dall'altra parte dell'aula, Remo Chierici, il suo successore alla guida dell'associazione e l'uomo che ha portato allo scoperto le spese di Greci. Assolutamente ingiustificate per Chierici, che poi aveva presentato denuncia, assistito dall'avvocato Silvia Dodi, ma anche per la procura.
Il periodo nel mirino degli inquirenti? Da gennaio 2014 a giugno 2017. Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza ha passato in rassegna conti e documentazione contabile dell'associazione. In particolare, Greci si sarebbe appropriato di 164.922 euro depositati sul conto del Movimento «utilizzandoli per scopi personali o facendoli confluire - a mezzo bonifico - sui conti correnti personali». E spulciando nella documentazione sono emerse le spese più svariate, contestate dalla procura: 5.112 euro per generi alimentari all'Esselunga, altri 2.000 euro al Conad, ma nella lista ci sono anche poco più di 1.000 euro per il ristorante, 1.500 euro per medicinali, 1.114 euro per alcuni accertamenti in un poliambulatorio privato, oltre a 1.558 euro utilizzati per saldare la retta della scuola del figlio. Ma ci sono anche altre fuoriuscite, ben più consistenti, ritenute non giustificate: oltre 20mila euro per acquisti in distilleria, per centri estetici e giocattoli, più di 63mila euro per bonifici a favore di se stesso o della moglie e quasi 68mila euro di prelievi in contanti. Secondo l'accusa, inoltre, Greci avrebbe fatto sparire 131.629 euro: è la cifra che sarebbe stata versata in contanti dagli associati come contributo, ma mai finita sul conto dell'associazione né nella contabilità.
Non solo. Greci è stato condannato anche per furto perché, ai primi di agosto del 2018, avrebbe fatto sparire la documentazione dell'associazione. Per cancellare le prove delle spese pazze, secondo l'accusa.
Georgia Azzali
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