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Intervista

Oliver Onions, una carriera piena di successi

Oliver Onions, una carriera piena di successi

di Vanni Buttasi

18 Novembre 2022, 03:01

Con il «Premio Mangiacinema - Creatori di sogni» domani alle 21, al teatro Magnani, Fidenza celebrerà i fratelli Guido e Maurizio De Angelis, conosciuti soprattutto come gli Oliver Onions, nella seconda serata di «Mangiamusica - Note pop, cibo rock», rassegna ideata e diretta dal giornalista Gianluigi Negri, giunta alla settima edizione.

Nella stessa serata verrà presentato anche il Parmigiano Reggiano biologico del Caseificio Persegona di Pieve di Cusignano.

«Creatori di sogni? - esordisce al telefono Maurizio De Angelis - È una definizione che mi piace molto e di questo ringrazio gli organizzatori. Il nostro sogno era di scrivere musica sincera, schietta, fruibile a tutti. Cercare di arrivare al cuore, creando emozioni. E posso dire, anche a nome di mio fratello, che ci siamo riusciti. La dimostrazione giunge dai concerti che abbiamo tenuto anche quest’anno: da Roma a Milano, a Bergamo, abbiamo visto che arrivano spettatori di ogni età: è bello vedere insieme più generazioni. Il padre, con i capelli grigi, che porta il figlio che, a sua volta, porta il figlio: insomma rivivere le gioie del passato con i tuoi famigliari. Penso che non ci sia nulla di più bello».

Ma, per voi, quando è nato l’amore per la musica?

«È stata una circostanza casuale: mio fratello frequentava una classe in cui c’era un compagno, Cristiano, figlio di un famoso commediografo (Vittorio Metz ndr), che suonava la chitarra. È stata quella l’occasione per entrare in un questo mondo e abbiamo chiesto ai nostri genitori di avere anche noi quello strumento. Così è cominciata un’avventura che dura tuttora».

Nel 2023 saranno 60 anni di carriera: un grande traguardo.

«Come ho detto, io e mio fratello abbiamo fatto tanti sacrifici anche perché i nostri genitori volevano per noi una professione stabile. Negli anni gli studi si sono fatti pesanti: al mattino al liceo, al pomeriggio all’accademia musicale. Amavamo un certo tipo di musica che arrivava dagli Stati Uniti mentre in Italia c’erano i cantanti melodici. Così abbiamo formato diversi gruppi musicali che riproponevano quella musica che a noi piaceva tanto. E cercavamo di mantenerci suonando alle feste, ai veglioni: fummo notati e si aprirono nuovi orizzonti e cominciammo a proporci alle case discografiche».

E arrivò il primo disco.

«Proprio così, grazie a Vincenzo Micocci, che ci fece incidere “La goccia d’acqua” come Guido e Maurizio, un brano privo di pretese ma con un pizzico di originalità. Da un disco per la Rca, si sparse la voce che quei “ragazzetti”, eravamo negli anni Settanta, non erano niente male, in gamba. Così cominciammo con gli arrangiamenti, con la nostra sonorità, per i cantanti famosi dell’epoca: Di Bari, Morandi, Fidenco, Ferri, Baglioni, Dalla».

La svolta arrivò nel 1970 con l’incontro con Nino Manfredi.

«Sempre Micocci ci propose l’arrangiamento di un pezzo, “Tanto pe’ cantà”, un brano di Ettore Petrolini, che Nino Manfredi interpretò al Festival di Sanremo nel 1970 e che finì anche nella hit parade. Così con Nino nacque un’amicizia e lui ci chiese di scrivere, nel 1971, la colonna sonora del film “Per grazia ricevuta”. Sia la pellicola che la colonna sonora ebbero un grande successo e questo destò la curiosità degli addetti ai lavori. E, nello stesso tempo, cominciò la nostra carriera come autori di colonne sonore. Sempre nel 1971 scrivemmo la musica di “…continuavano a chiamarlo Trinità”, film con Terence Hill e Bud Spencer».

Proprio con il film “… più forte ragazzi” nacquero gli Oliver Onions.

«La canzone “Flying through the air” segnò il debutto degli Oliver Onions. Il brano doveva essere interpretato da un gruppo inglese che, dopo diversi tentennamenti, rinunciò. Così, vista la nostra esperienza con le canzoni in lingua inglese, fummo scelti e a quel punto serviva un nome: fu Susan Duncan Smith, autrice del brano, a sceglierlo prendendolo da un romanziere inglese (George Oliver Onions ndr) e ci piacque perché si legge come si pronuncia. Da allora gli Oliver Onions hanno avuto la loro strada. Proprio in quegli anni, per non inflazionare il mercato, ci siamo proposti come Guido e Maurizio De Angelis, ma anche come Dilly Dilly, Barqueros, M&G Orchestra, I Charango. Insomma, sempre noi con mille nomi».

Una carriera piena di successi da hit parade: “Dune Buggy”, “Sandokan”, “Orzowei”, “Sheriff”. Tutti finiti in un album “Future Memorabilia” che presenterete a Fidenza.

«Questi brani di grande successo sono stati rivisitati grazie anche alla presenza di artisti come Tommaso Paradiso, Claudio Baglioni, Elio e le Storie Tese. Nel prossimo tour, oltre alle hit più conosciute dal grande pubblico, cercheremo di inserire anche brani tratti dalle colonne sonore dei “poliziotteschi”, magari facendo un medley».

Musicisti, cantanti e anche produttori cinematografici.

«Proprio così: nella serie tv “Incantesimo”, andata in onda per dieci stagioni sulla Rai, eravamo autori della colonna sonora e nello stesso tempo produttori. Un’altra serie di successo da noi prodotta è stata “Elisa di Rivombrosa”, in onda su Canale 5».

Vanni Buttasi

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