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Partito democratico

Bonaccini si candida: ecco chi sono i suoi alleati parmigiani

Bonaccini si candida: ecco chi sono i suoi alleati parmigiani

di Pierluigi Dallapina

21 Novembre 2022, 03:01

A poche ore dalla candidatura di Stefano Bonaccini, a Parma e provincia c'è già chi si schiera a favore del presidente della Regione e della sua corsa per la segreteria nazionale del Partito democratico. Ad apprezzare la sua candidatura sono soprattutto i sindaci del territorio, convinti dallo spirito pragmatico del governatore. Bonaccini uomo del fare: lo slogan è questo.

E gli altri maggiorenti del Pd locale? Per ora non si schierano. Al momento nessuno si sbilancia a favore di altri papabili. La loro linea è questa: prima i programmi e poi i nomi. Ma il toto candidati è già partito da un pezzo.

Chi sta col governatore

Bonaccini incassa l'appoggio dei sindaci di Fidenza, Bedonia, Montechiarugolo e Torrile, oltre al sì convinto di Matteo Daffadà, consigliere regionale dem.

Ieri mattina a Campogalliano, dove il governatore ha annunciato la sua candidatura, l'unico parmigiano - pardon, parmense - presente, era Andrea Massari, sindaco di Fidenza e presidente della Provincia. «Correnti e rendite di posizione hanno stufato - esordisce -. Il partito torni a parlare alla gente. Bonaccini ha i piedi ben piantanti per terra, conosce i problemi delle famiglie e delle imprese. È concreto, sa come governare, senza rinunciare ai nostri valori».

Gianpaolo Serpagli, sindaco di Bedonia, mette da parte le ruggini con il governatore e lo sostiene: «C'è bisogno di un amministratore concreto e capace come lui. Bonaccini può ben rappresentare la nostra storia e i nostri principi».

Anche Alessandro Fadda, sindaco di Torrile, non ha dubbi: «È la persona giusta per guidare il partito. Mi piacerebbe un'Italia come l'Emilia Romagna? La risposta è sì. Bonaccini è un buon amministratore, i numeri lo dimostrano».

Daniele Friggeri, primo cittadino di Montechiarugolo, era tra gli «autoconvocati» che premevano per accelerare i tempi del congresso. A quanto pare sono stati ascoltati. «Noi emiliano romagnoli sappiamo che Bonaccini è un politico del fare». Il consigliere regionale Matteo Daffadà non ha dubbi: «Appoggio Bonaccini convintamente, perché dice che per risollevare il Pd bisogna partire dai territori e stare in mezzo alla gente».

I neutrali

Il segretario provinciale uscente, Filippo Fritelli, per ora non risponde. Anche il segretario cittadino Michele Vanolli al momento non prende posizione. Resta neutrale Giuseppe Negri, vice presidente provinciale: «Quella di Bonaccini è una candidatura assolutamente autorevole e che guardo con favore, perché ha dimostrato di saper amministrare, ma prima di parlare dei nomi ora serve una fase costituente in grado di sciogliere i nodi politici del partito, a partire dalla sua identità». Francesco De Vanna (assessore ai Lavori pubblici) è in linea con Negri: «Prima di discutere dei nomi vanno sciolti i nodi identitari e programmatici del Pd. Ora dovremo capire se qualcuno saprà alzare l'asticella fissata da Bonaccini, che è un candidato forte». Il vicesindaco Lorenzo Lavagetto apprezza il «coraggio» di Bonaccini, ma «la mia massima concentrazione ora è riservata al consolidamento del partito a livello locale».

Il capogruppo «dem» in consiglio comunale, Sandro Campanini, vuole uscire dal totonomi: «Per il congresso non vorrei un dibattito confinato nelle stanze del partito, ma una discussione aperta e plurale». Caterina Bonetti (assessore ai Servizi educativi), non perde l'occasione per sferzare il Pd: «Il partito ha bisogno di una bella scossa. Finora l'ho visto troppo timido, soprattutto sui temi cari alla sinistra».

«Non mi appassiona»: così risponde Giorgio Pagliari, ex senatore e ultimo parlamentare Pd eletto in città, alla domanda sul chi sosterrà. «Questo congresso, purtroppo, sta riducendosi ad uno scontro tra persone, nemmeno estranee al problema, e tra correnti - afferma -. La riflessione sulle cause della sconfitta e sui relativi rimedi nonché sulle idee del futuro non è neanche all'orizzonte. La scelta della persona non dovrebbe essere la prima preoccupazione, ma giungere alla fine, come conseguenza del dibattito e della leadership conseguita in esso. Solo così si supererebbe il rischio di restare nel problema iniziale e di celebrare solo un rito».

Partita aperta

L'ultima candidatura ufficiale è quella di Stefano Bonaccini, ma i nomi che circolano sono tanti. La discesa in campo di Elly Schlein, già vice di Bonaccini in Regione, è questione di ore, mentre è già in corsa Paola De Micheli, deputata piacentina ed ex ministro delle Infrastrutture, che venerdì è stata a Parma, nella sede di via Treves. Obiettivo dell'incontro: raccogliere sostenitori.

Tra i papabili c'è un altro nome legato a Parma, quello di Andrea Orlando, deputato ed ex ministro del Lavoro, che alle precedenti elezioni è stato eletto proprio nel collegio della città. Quella degli «orlandiani» resta una corrente di peso nel Pd locale.

Nel toto nomi sono finiti anche Dario Nardella, sindaco di Firenze, il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Le prossime tappe

La data chiave è il 19 febbraio, il giorno delle primarie. Il 27 gennaio sarà l'ultimo giorno per presentare le candidature, mentre la prima fase delle votazioni si svolgerà nei circoli (quindi sarà aperta solo agli iscritti) tra il 27 gennaio e il 12 febbraio. A quel punto, i due candidati più votati si sfideranno alle primarie del 19 febbraio, trasformate in una sorta di ballottaggio.

Pierluigi Dallapina

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