Aveva 83 anni
A settembre aveva festeggiato i 60 anni di sacerdozio don Fausto Mora. E l'aveva fatto in un modo speciale, finanziando i restauri degli esterni della chiesa di Mezzano Rondani, la parrocchia che aveva condotto dal 1972 al 1989, vicina al suo paese natio (Mezzano Superiore). Don Mora, scomparso ieri a 83 anni, è stato soprattutto il «padre» della parrocchia del beato Cardinal Ferrari, che ha fatto nascere e crescere nel corso dei 28 anni trascorsi al servizio della comunità di via Paradigna. Dal 2017 era parroco di Basilicagoiano e negli ultimi tempi, dopo aver fatto i conti con una grave malattia, offriva il suo servizio come collaboratore pastorale alla Steccata.
Don Fausto era nato a Mezzano Superiore, in una famiglia numerosa, composta dai genitori e sette figli. «Sono andato in seminario – aveva raccontato alla Gazzetta – quando frequentavo la prima media, poi ho proseguito con convinzione, nel percorso della vocazione religiosa. Non ho mai avuto dubbi». Il sacerdote aveva frequentato anche l’Università e conseguito la laurea in Lettere. «La parrocchia – ricordava – è sempre stata al centro della mia missione ma, per diversi anni, ho insegnato italiano e materie letterarie nelle scuole cattoliche. Inoltre, mi hanno chiesto di occuparmi dell’istituto Pio XII di Misurina. Ho svolto l’incarico per sedici anni, portando avanti anche altri incarichi».
Risale al 1962, l’ordinazione sacerdotale di don Fausto. Il suo curriculum comprende anche dieci anni nelle vesti di aiutante parroco a San Pancrazio e, contemporaneamente, parroco di Fraore.
Dal 1972 al 1989 aveva guidato la parrocchia di Mezzano Rondani, prima di arrivare in via Paradigna dove c’era da istituire una nuova parrocchia, dedicata poi al beato cardinal Ferrari. «Quando sono arrivato – ricordava don Mora – non c’era nulla. Nel corso degli anni ho fatto nascere e crescere questa parrocchia. Inizialmente ci ritrovavamo in una cappella ricavata nei locali di un ufficio, in prossimità degli spazi della futura chiesa». Il nuovo luogo di culto venne progettato ed edificato nel giro di quattro anni.
L'ultimo «regalo»
La chiesa di Mezzano Rondani era stata riaperta nel giugno 2017 dopo essere stata colpita duramente dai terremoti del 2008 e del 2012, ma all'appello mancavano ancora diversi lavori. Aveva deciso di farsi carico degli interventi mancanti don Mora, facendo un regalo a tutta la comunità nel 60° anniversario di ordinazione. Un dono nato da una ragione ben precisa: qualche anno fa don Mora aveva avuto un grave problema di salute e, convinto che non sarebbe sopravvissuto a quel male, aveva scritto nel testamento che i suoi risparmi dovevano essere utilizzati per sistemare la chiesa in cui aveva operato per tanti anni. Le cose erano andate diversamente ma don Mora aveva voluto comunque dar seguito al suo proposito, facendo iniziare i lavori di rifacimento dell’intonaco e di tinteggio.
Luca Molinari
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