Via Emilia
I lavori per il restauro e il consolidamento del Ponte di Maria Luigia sul Taro andranno avanti. Dopo che a fine ottobre era stato lo stop all'appalto indetto nei mesi scorsi a causa dell'aumento dei prezzi dei materiali che rendeva necessario un adeguamento in aumento della spesa, il settore Lavori pubblici del Comune ha dato il via libera nei giorni scorsi all'indizione di un secondo bando di gara.
Secondo lotto del cantiere
L'appalto fa riferimento al progetto definitivo approvato nel corso del 2021 dalla Giunta e successivamente finanziato con fondi regionali che mira al recupero completo dell'antico manufatto sul vecchio tracciato della via Emilia voluto da Maria Luigia nella prima metà dell'Ottocento e completato, su progetto dell'architetto Cocconcelli, nel 1821. Il secondo lotto, che arriva dopo le prime fasi che hanno previsto la completa riasfaltatura della carreggiata, la sistemazione dei muretti di protezione e l'impermeabilizzazione della soletta sottostante all'asfalto e soprastante le arcate, prevede il consolidamento e il restauro di tutti i paramenti murari allo scopo di eliminare i segni del tempo che si sono accumulati in quello che è un manifatto realizzato interamente in mattoni.
L'asta e la base di gara
Il costo dei lavori di questo secondo lotto messo a base di gara è di 223mila euro, che andranno in appalto nei prossimi giorni e saranno soggetti a un eventuale ribasso da parte delle imprese che si presenteranno per partecipare. Il cantiere dovrebbe aprirsi nella primavera del 2023 e i lavori concluderi entro l'estate, portando così ulteriormente avanti il programma di recupero e risanamento del ponte di Maria Luigia avviato nel 2018 dai comuni di Parma, Fontevivo e Noceto, che sono gli attuali enti pubblici responsabili dell'opera dopo la dismissione nel 2006 della responsabilità dell'Anas avvenuta con l'apertura, della variante alla via Emilia con il nuovo ponte sul Taro che si conclude all'altezza di Ponte Recchio.
Il lavoro preparatorio
Questa gara di appalto fa parte di un lungo lavoro preparatorio avviato con la sottoscrizione da parte dei tre comuni del «Programma di attuazione della convenzione relativa al restauro e alla riqualificazione del ponte sul Taro». Un documento che è stato sottoscritto nel 2020 e che dettaglia in modo preciso gli interventi necessari e i relativi costi. In particolare, sono stati quantificati in 3 milioni di euro i lavori più urgenti, mentre un costo complessivo di 10 milioni di euro comprende anche la sistemazione completa di tutte le arcate e, per la sicurezza degli utenti “deboli” della strada, di una passerella ciclopedonale per il passaggio di pedoni e ciclisti. Il secondo lotto riguarda un ulteriore intervento di distemazione nelle parti che, in base alle perizie effettuate durante gli scorsi anni, necessitavano degli interventi più urgenti a detta degli esperti per evitare danni più pesanti in futuro.
Un ponte «rinnovato»
L'obbiettivo dei tre comuni, che sono riusciti a ottenere fondi dalla Regione e comunque compartecipano alle spese, è di arrivare ad avere un ponte «rinnovato» e sicuro nella propria struttura visto che, nonostante ormai sia poco utilizzato dal traffico pesante, resta una insostituibile via di comunicazione fra i territori delle due sponde in un punto strategico del territorio provinciale del Parmense. Fortunatamente, le perizie hanno dimostrato che il ponte, nonostante la veneranda età non aveva (e non ha) gravi problemi strutturali. Ma c'era la necessità di intervenire per evitarne il degrado, cosa che i comuni coi soli fondi proprio non potevano garantire.
Gian Luca Zurlini
© Riproduzione riservata
Chirurgia mini-invasiva
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata