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Il dramma della piscina

Martedì l'udienza sulla morte della piccola Sofia Bernkopf

Martedì l'udienza sulla morte della piccola Sofia Bernkopf

03 Dicembre 2022, 03:01

A più di tre anni dalla morte della piccola Sofia Bernkopf, 12 anni, annegata in una vasca del Bagno Texas di Marina di Pietrasanta, è stata fissata davanti al Gup presso il Tribunale di Lucca Alessandro Trinci l’udienza preliminare nei confronti dei proprietari e degli assistenti ai bagnanti dello stabilimento. Di fronte al giudice compariranno Edo Cafissi, Simonetta Cafissi, Elisabetta Cafissi, Giampiero Livi, Emanuele Fulceri, Mario Assuero Marchi, Thomas Bianchi ed Enrico Lenzi.

In aula il 6 dicembre

Secondo gli inquirenti, coordinati dal Sostituto Procuratore delle Repubblica Salvatore Giannino, sarebbero state accertate molteplici violazioni di legge che hanno determinato la richiesta di rinvio a giudizio di otto persone, le quali dovranno rispondere a vario titolo sulle cause della morte della piccola Sofia.

La bimba di 12 anni di Parma era annegata, stando ai riscontri delle indagini, per un errato funzionamento e mancata messa a norma dell’impianto di ricambio dell’acqua della vasca idromassaggio. I lunghi capelli della piccola erano stati così aspirati dalla bocchetta di ricambio dell’acqua attorcigliandosi nella stessa in modo da trattenerla sott’acqua fino all’annegamento. Non si sarebbe quindi di fronte, scrivono sempre gli inquirenti, ad una tragica fatalità ma ad un’ipotesi di grave responsabilità a carico dei proprietari del bagno e degli assistenti alla vasca.

La famiglia parte civile

La famiglia Bernkopf, tramite l'avvocato Stefano Grolla del foro di Vicenza, ha deciso di costituirsi parte civile e lo farà nel corso della prima udienza del prossimo 6 dicembre. Durante tutti questi tre anni intercorsi dalla tragedia, la famiglia Bernkopf ha sempre collaborato con la Procura di Lucca per far chiarezza e individuare i responsabili della morte della loro amata Sofia, ma si è anche impegnata più in generale affinché non potesse più accadere una tragedia come quella che ha colpito la loro famiglia in un momento di vacanze e spensieratezza come quello che coinvolge tutti i ragazzini nel periodo delle vacanze estive.

La famiglia Bernkopf, tramite il proprio difensore, è pronta a chiedere una condanna esemplare affinché questa possa costituire un monito indelebile per tutti coloro che violano le normative di sicurezza in strutture accessibili anche ai bambini. E c'è poi, da parte loro, il grande rammarico perché, in questi tre anni, gli imputati non hanno dimostrato nessuna forma di pentimento o di assunzione di responsabilità. Ma ancora di più, i proprietari dello stabilimento avevano comunicato alla stampa che, al posto della vasca idromassaggio, sarebbe stato piantato un albero in memoria di Sofia, cosa mai successa. Anzi, dopo aver sistemato le piscine, in quanto erano fuori norma, è stato predisposto un nuovo progetto per la ricostruzione delle piscine stesse dimenticando totalmente la tragedia occorsa, disattendendo le promesse fatte.

Mai più una tragedia così

I familiari della piccola Sofia intendono, quindi, battersi con tutte le loro forze per garantire giustizia a Sofia e per evitare che questioni di convenienza economica, come quelle che hanno determinato le condotte degli imputati che avrebbero omesso i controlli, aggiornamenti delle strutture, predisposizione di personale adeguato e quant’altro, possano portare alla morte di altre persone e soprattutto di bambini. Per questi motivi la famiglia di Sofia Bernkopf sarà presente personalmente all’udienza preliminare fissata martedì prossimo per l'udienza al tribunale di Lucca.

r.c.

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