La storia
Se questa storia non fosse vera, potrebbe essere raccontata come una favola a lieto fine. Quella di uno «strajè pr'al mond» che, pur essendo andato lontanissimo dalla sua città, non l'ha mai dimenticata, ma soprattutto ha mantenuto il suo «cor pramzàn» fino al termine della sua vita, tanto da lasciare un'«eredità» che potrebbe arrivare fino a 10mila dollari al circolo che aveva visto nascere e di cui è sempre rimasto socio.
E invece è la storia vera (e quasi da libro «Cuore») di Giorgio Zocchi, «l'americàn èd borogh Bartàn» che è stato fra i primi soci del circolo Pedale Veloce, uno dei luoghi della parmigianità più vera e schietta, fondato negli anni Cinquanta dalle famiglie di quel borgo denominato dalla burocrazia Bernabei, ma che per tutti loro è rimasto sempre «bòrogh bartàn». Di quel borgo e del «suo» circolo Giorgio non si è mai dimenticato, anche se alla fine degli anni Cinquanta è emigrato negli States ed è diventato talmente americano da doversi persino fare la guerra del Vietnam.
Americano inserito nella sua nuova nazione, ma con Parma sempre rimasta il posto delle origini. Tanto da mantenere sempre, anche da lontano, la tessera di socio dello storico circolo. A testimonianza della sua parmigianità c'era anche l'amore per il «caval pisst», purtroppo per lui introvabile negli States ma che non mancava mai di degustare quando arrivava qui da Oltreoceano. E a lui, «l'americano», il circolo aveva assegnato una medaglia onorofica, consegnata alcuni anni fa e composto, grazie a Giovanni Giovati, una poesia in suo onore.
Ma di certo Giorgio Bocchialini, attuale presidente del circolo oltretorrentino, non avrebbe mai immaginato di ricevere, invece delle solite bollette e pubblicità, nella cassetta della posta una vera lettera inviata per via aerea in arrivo niente da New York. Destinatario era il «Pedale Veloce Social Club» con l'indirizzo corretto. Mittente, lo studio John Harrington. «Ho aperto la busta e al suo interno ho trovato una lettera in cui si faceva riferimento allo “Zocchi trust” che aveva nominato il nostro circolo come suo beneficiario per 10mila dollari. E nell'altro foglio c'era un assegno, in cui l'emittente era indicato nel Giorgio Zocchi e Jennie Zocchi irreversible trust in cui veniva indicata la somma di $150 per il Pedale Veloce. Ci ho messo un attimo a realizzare e poi mi sono emozionato quando ho capito che quella somma arrivava da Giorgio Zocchi, che ha pensato dunque al “suo” circolo anche dopo la morte». Una somma «che per noi - spiega Bocchialini - , al di là di quello che ci arriverà, ha un valore simbolico grandissimo, perché rappresenta l'idea di un Pedale Veloce come una grande famiglia di persone unite dai valori della parmigianità e della solidarietà. E questo lascito è la più bella dimostrazione che avremmo potuto sognare di avere».
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