EVENTO
«Non sarà mica l’asinello di Santa Lucia?». Il dubbio degli studenti del Maria Luigia è lecito. Immaginatevi di frequentare le scuole elementari e, all’improvviso, proprio la mattina del 13 dicembre, trovare due asinelli nel bel mezzo del cortile della scuola: l’emozione è incontenibile.
La magia è accaduta ieri mattina al Convitto Maria Luigia grazie al progetto «Inclusione a sei zampe» promosso da Sensability, dal Convitto, Impronte nell’anima e Parma pet project, con il patrocinio del Comune e della Gazzetta, in collaborazione con Anmic, Asini nel cuore e Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti). Un incontro tra circa 450 studenti del Maria Luigia, i due asinelli Giannetta e Maurizio, insieme a Emily e Miura (un labrador e un terrier). Tra saluti scodinzolanti, carezze sul muso e qualche raglio «si lavora sull’autostima, si sta insieme all’aria aperta e si impara cosa significa “inclusione”» sottolineano gli organizzatori. «È bellissimo vedere i bambini così contenti - afferma il rettore del convitto Adriano Cappellini -. Questo progetto si inserisce in un percorso di lavoro sull’inclusione che svolgiamo quotidianamente. Oggi (ieri per chi legge, ndr) lo facciamo tramite gli animali». L’esperienza, che rientra in un percorso di pet therapy più ampio (ne ha parlato nei giorni scorsi la Gazzetta), «mette a proprio agio tutti i bambini – continua Walter Antonini, presidente Anmic –. Si parla di una vera e propria riabilitazione, tanto fisica quanto psico-emotiva». I bambini si sono avvicinati ai due asinelli dell’associazione Asini nel cuore con un mazzetto di fieno, qualcuno ha iniziato un breve colloquio («ma sei quello di Santa Lucia?» sussurra all’orecchio dell’animale un piccolo studente). «Nell’immaginario collettivo si usa l’appellativo “asino” con accezione negativa - spiega Mario Banchini di Sensability -. In realtà, standogli vicino, si scopre che è un animale molto intelligente, empatico, buono. È un simbolo dell’inclusione». C’erano anche le scodinzolanti Miura e Emily, che si sono approcciate agli studenti grazie a Monica Morelli, istruttore cinofilo. «Il contatto con gli animali stimola sorrisi, la socializzazione - conclude Aurora Cuti, neopresidente di Impronte nell’anima -. Un animale non giudica e non ha pregiudizi».
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