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Caro energia, mezzo milione alle società sportive: ecco la mappa dei fondi

Caro energia, mezzo milione alle società sportive: ecco la mappa dei fondi

di Pierluigi Dallapina

18 Dicembre 2022, 03:01

Chi ha i campi all'aperto risparmia ovviamente sul riscaldamento, ma la bolletta della luce resta un salasso, perché quando cala il buio (e in inverno la notte inizia dal pomeriggio) il terreno di gioco deve essere illuminato a giorno. Quelli che gestiscono le palestre, invece, possono pensare di limare il costo della luce, mentre il riscaldamento no: in bolletta le cifre sono da capogiro. In entrambi i casi il caro energia scava delle voragini nei bilanci delle società sportive.

Una toppa ce la mette il Comune, con oltre mezzo milione stanziato per aiutare i gestori degli impianti, sia al chiuso che all'aperto. «L'amministrazione ha rinnovato l'impegno a favore delle società», chiarisce Marco Bosi, assessore con delega allo Sport.

La platea

Nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato un nuovo pacchetto di misure per contrastare gli effetti della crisi economica, che consiste in un contributo una tantum ai gestori degli impianti sportivi senza rilevanza economica. La cifra messa sul piatto è pari a 535mila euro, utile ad aiutare le società per pagare la bolletta della luce e del riscaldamento di 46 impianti sportivi comunali (elencati nella tabella a destra): 36 all'aperto e 10 al chiuso.

Ma prima di spiegare come verranno erogati i contributi, è utile fare una distinzione tra impianti sportivi con rilevanza economica e impianti sportivi privi di rilevanza economica. I primi - esclusi dagli aiuti comunali - indicano le strutture che garantiscono un guadagno ai gestori, mentre i secondi no e per questo devono essere aiutati dal Comune.

Qui si parla di campi all'aperto e di palestre, ma non di piscine perché - altro tecnicismo - le piscine vengono date in concessione e la concessione trasferisce il rischio di impresa sul concessionario. Ciò non accade con le assegnazioni degli impianti sportivi (privi di rilevanza economica) in quanto si tratta di appalto di servizi, che mantiene in capo al Comune (che è il proprietario degli impianti) il rischio di impresa.

Il Covid però ha imposto un allentamento delle regole. Il Comune infatti ha concesso un contributo una tantum di 150mila euro ai gestori della piscina «Pizzetti», quella dietro l'Efsa, e il prolungamento di un anno della convenzione, dopo che il concessionario ha richiesto la revisione del piano economico finanziario, «saltato» non per mancanza di spirito imprenditoriale, ma a causa del flagello della pandemia.

Il contributo

Il Covid, almeno per il momento, non fa più paura e gli sportivi sono tornati ad affollare campi da gioco, palestre e piscine. Ma le società non dormono comunque sonni tranquilli: adesso lo spettro che aleggia sull'impiantistica sportiva si chiama caro bollette. Luce e gas sono diventati insostenibili e le rette pagate dai tesserati sono insufficienti. I bilanci quindi tendono al «rosso».

Il Comune lancia un salvagente, intervenendo «con una serie di misure finalizzate ad attenuare gli effetti del caro energia». I contributi per pagare le bollette sono parametrati sul costo dell'impianto. Ad alcune società andrà qualche migliaia di euro, ad altre, quelle con gli impianti più energivori, fino ad un massimo di 30mila euro. Il contributo una tantum ha un vantaggio: rispetto al normale corrispettivo versato dal Comune alle società non viene decurtato dell'Iva al 22%: la cifra stanziata è così la stessa di quella incassata.

Subito il 50%

Le società riceveranno subito dal Comune il 50% del contributo stanziato per ogni impianto, mentre il resto verrà versato dall'ente dopo aver ricevuto il rendiconto delle spese effettivamente sostenute per il caro bollette. Con questo mezzo milione l'amministrazione è convinta di traghettare le società fuori dall'inverno. Nella speranza che arrivi presto una soluzione definitiva per tagliare il prezzo dell'energia.

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