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Dissesto idrogeologico

Frane e alluvioni, 42mila parmensi vivono in zone a «rischio elevato»

Frane e alluvioni, 42mila parmensi vivono in zone a «rischio elevato»

di Giuseppe Milano

19 Dicembre 2022, 09:25

Le oltre 12mila frane attive sul territorio, le alluvioni di Baganza, Enza e corsi minori che hanno caratterizzato l'ultimo decennio, il cambiamento climatico, con fenomeni atmosferici sempre più estremi, sono tutti elementi che rendono sempre più alto il rischio idrogeologico a Parma e provincia. La recente tragedia di Ischia ha riacceso poi l'attenzione sulle vulnerabilità del territorio italiano e quello parmense, purtroppo, si rivela sempre più fragile.

Lo indica chiaramente il sistema di monitoraggio dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che, oltre ad un ricchissimo report annuale, offre una panoramica in tempo reale dei pericoli idrogeologici del territorio italiano. Da qui si scopre che a Parma e provincia si sono verificati quasi 20mila fenomeni franosi e, al momento, dei 12mila attivi, 35 sono monitorati con la massima attenzione. Parma e l'Emilia-Romagna purtroppo sono poi al vertice delle graduatorie nazionali non solo per le frane, ma anche per le alluvioni, complice il fiume Po e i suoi affluenti, sempre più irregolari nel loro corso stagionale.

Sul fronte del pericolo acqua l'Ispra indica proprio la nostra regione come la più complessa per la presenza di una «estesa rete di collettori di bonifica e corsi d’acqua minori che si sviluppano su ampie aree morfologicamente depresse, di tratti arginati spesso lungo alvei stretti e pensili, di regimazioni e rettifiche, specie nei tratti di pianura. Per tempi di ritorno superiori a quelli previsti per lo scenario di pericolosità elevata, infatti, il reticolo di bonifica per lo più insufficiente in modo generalizzato, provoca allagamenti diffusi su porzioni molto ampie del territorio».

I numeri del Parmense
Un panorama, quello dell'Ispra, che per Parma e provincia indica così a rischio «elevato» o «molto elevato» per frane e allagamenti circa il 28% del territorio, abitato da oltre 42mila persone (circa il 10% della popolazione complessiva). Di queste, 14.855 rischiano di essere vittime di fenomeni franosi, 27.966 di esondazioni e allagamenti. Gli edifici censiti in aree a rischio frana sono 10.738, quelli dove il pericolo viene dall'acqua sono invece 7.149; in tutto rappresentano il 16,8% del patrimonio abitativo provinciale. Se invece si considera anche il rischio «medio» per gli allagamenti la popolazione interessata sale addirittura a 167.281 unità, pari al 39,1% del totale, residente su circa il 25% del territorio provinciale. Ma l'Ispra monitora anche imprese e beni culturali. In aree a rischio «elevato» e «molto elevato» ci sono circa 4.100 aziende ma anche poco meno di 500 tesori d'arte e di cultura.

Il rischio frane
I dati comune per comune dicono che Varsi è il centro dove vi è la quota maggiore di popolazione che vive in aree a rischio frana: ben il 67,1%, più di due residenti su tre. Seguono Berceto (54%), Palanzano (43,4%), Tizzano (41,4%) e Bardi (40%). A Varsi va anche il primato se si considera l'estensione territoriale a rischio con oltre il 45%, pari a 36,1 chilometri quadrati. In termini assoluti è però Borgotaro il comune con la quota più elevata di popolazione residente nelle zone franose catalogate a maggior rischio: sono 1.636 persone, pari al 22,5% di tutti i residenti del comune della montagna.

Il pericolo acqua
Passando dalle instabilità dei versanti montani agli allagamenti, il primato comunale va a Noceto, dove risiedono sul 19,3% del proprio territorio definito a rischio «elevato» 7.808 persone, pari al 61,5% dell'intera popolazione residente. Un dato ben più alto delle popolazioni rivierasche del Po, dove si passa dal 19,5% di Polesine Zibello all'11,5% di Sorbolo Mezzani. Il report di Ispra mette però in guardia anche Borgotaro, dove è a rischio il 17,7% della popolazione (1.286 residenti) e Torrile con il 18,8% (1.403 residenti).

La situazione di Parma
La città, sempre secondo l'Ispra, non presenta, come era logico immaginare, alcun pericolo sul fronte frane, ma per quanto riguarda gli allagamenti al momento resta a rischio «elevato» il 13,9% del suo territorio, pari a 36,18 chilometri quadrati. La popolazione interessata è di 2.457 unità (1,4%), mentre gli edifici a rischio sono in tutto 660. Infine i capitoli imprese e beni culturali. Le aziende che rischiano di finire sott'acqua sono a Parma 426 (pari al 2,1% del totale), mentre si rischiano gravi danni al 6,9% del patrimonio culturale, una percentuale pari a 61 siti censiti.

Giuseppe Milano

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