Borgotaro
La famiglia Qarraj
Borgotaro Italia e natalità: questa volta, i freddi numeri li mettiamo in soffitta e raccontiamo una storia a lieto fine, che ora più che mai fa bene al morale.
Anzi, in realtà le storie sono due. La prima arriva da Borgotaro; la seconda invece da Bedonia (nell'articolo che pubblichiamo qui a fianco in questa stessa in pagina).
Partiamo da Borgotaro, da dove è arrivata la lettera accorata di un padre strafelice e comprensibilmente grato alla sanità parmense: si chiama Zef Qarraj e ha voluto raccontare la sua recentissima esperienza in quel di Parma.
«Vivo a Borgotaro e sono il neopapà dei gemelli nati lo scorso ottobre all’ospedale Maggiore – racconta l’uomo, operaio di origini albanesi e residente nel capoluogo valtarese con la moglie e i figlioletti -. In molti in ospedale si ricorderanno di me: era il 9 ottobre e avevo portato mia moglie al Maggiore, in ostetricia, per la visita di controllo. Aspettavamo due gemelli che dovevano nascere il 12 novembre».
Insomma, mancava proprio poco, essendo la moglie all’ottavo mese di gravidanza. «Quel giorno però mia moglie aveva la pressione alta, aveva gli arti gonfi e così i medici hanno preferito ricoverarla. Sono rimasto con lei fino a tardi, tornando a casa a notte fonda. Pochi giorni dopo, le sue condizioni purtroppo sono peggiorate e il pomeriggio del 13 ottobre i medici sono stati costretti a intervenire per far nascere i piccoli».
Leggendo la lettera di Qarraj si capisce che mamma e nascituri hanno rischiato grosso e che la tempestiva decisione dei medici di ricoverarla prima e di intervenire poi, ha salvato loro la vita.
«È stato un momento drammatico perché immediatamente dopo il parto, per una serie di complicanze, mia moglie ha subìto un intervento ed è finita in terapia intensiva».
Il padre aggiunge che secondo i medici era un miracolo che la moglie fosse ancora viva. «È rimasta in terapia intensiva per 6 lunghi giorni, mentre i piccoli si trovavano in Neonatologia e uno dei due, il piccolo Jordan, aveva problemi di respirazione. Andavo avanti e indietro tra i reparti».
Alla fine, fortunatamente e grazie alle cure ricevute, è andato tutto bene e la famiglia è tornata a casa. Il padre dei piccoli gemelli che oggi hanno due mesi e mezzo e stanno bene come la loro mamma, ha voluto scrivere una lettera alla redazione per esprimere la sua gratitudine al personale dell’ospedale.
«Con tutto il mio cuore, ringrazio i medici del Maggiore, dal reparto operatorio a ginecologia ed ostetricia, dalla terapia intensiva alla pediatria e neonatologia. Ringraziamo, io e mia moglie, anche il personale infermieristico: sono stati tutti meravigliosi. Che Dio benedica loro e le loro famiglie».
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