IL PONTEFICE E PARMA
Il 1° dicembre 2008 è stata la data che, più di altre, ha sancito un legame indelebile tra Parma e Benedetto XVI. Quel giorno infatti docenti, studenti e personale del nostro Ateneo si erano recati a Roma per partecipare all’udienza con il Santo Padre guidati dall’allora rettore Gino Ferretti. Un incontro fortemente voluto per commemorare le antiche radici della nostra Università. In quell’occasione Papa Ratzinger si era soffermato sulla figura di San Pier Damiani, a breve distanza delle celebrazioni per i mille anni dalla nascita. «Un aspetto fondamentale che possiamo ricavare dagli scritti e più ancora dalla testimonianza personale di Pier Damiani è che ogni autentica riforma dev’essere anzitutto spirituale e morale, deve cioè partire dalle coscienze – aveva affermato il Santo Padre --. Spesso oggi, anche in Italia, si parla di riforma universitaria. Penso che, fatte le debite proporzioni, rimanga sempre valido questo insegnamento: le modifiche strutturali e tecniche sono effettivamente efficaci se accompagnate da un serio esame di coscienza da parte dei responsabili a tutti i livelli, ma più in generale di ciascun docente, di ogni studente, di ogni impiegato tecnico e amministrativo. Se si vuole che un ambiente umano migliori in qualità ed efficienza, occorre prima di tutto che ciascuno cominci col riformare se stesso, correggendo ciò che può nuocere al bene comune o in qualche modo ostacolarlo».
Al termine dell’udienza tanti dei presenti erano riusciti a stringere la mano a Benedetto XVI. Stefano Fontanesi, allora 21enne studente di ingegneria meccanica e rappresentante degli studenti in senato accademico, era riuscito anche a scambiare due parole con il Papa. «Ero emozionatissimo – ricorda –. L’avevo ringraziato per la sua “paternità”, ossia per l’avermi spinto a vivere la fede non come qualcosa di sentimentale ma di ragionevole, e per il discorso che aveva pronunciato. A distanza di quasi quindici anni ricordo ancora quello sguardo profondo e deciso che sapeva abbracciare idealmente la persona che aveva davanti. Ricordo che lui in quel momento mi aveva ringraziato e chiesto cosa studiassi». «È stato un momento indimenticabile, davvero unico, che porterò sempre dentro di me – prosegue Fontanesi, oggi ingegnere -. Quando, nei giorni scorsi, Papa Francesco ha chiesto di pregare per Benedetto XVI la mente è tornata subito a quei momenti».
Luca Molinari
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