Il caso
Solignano Era diventato un motivo di interesse e di curiosità, ma anche la mascotte dei bambini e degli abitanti dei paesi di Solignano e Varano Melegari. Era il daino bianco che si aggirava nelle vicinanze delle case e in aperta campagna. Lo avevano avvistato in tanti, un numero sempre crescente di persone e naturalisti. Lo splendido e raro esemplare di daino, con mantello albino, è stato abbattuto qualche giorno fa da un selecontrollore, durante gli interventi di accertamento di specie animali nel territorio solignanese.
Ovviamente l'uccisione ha destato molte proteste. L’esemplare, un maschio, era usualmente avvistato nei prati, nei calanchi, nei crinali, veniva visto passeggiare liberamente vicino alle abitazioni, mostrando confidenza verso le persone. Il daino, spiega un abitante della zona di Fosio, era diventato il simbolo del paese, ma anche di Varano Melegari, dove in tanti lo avevano «incontrato», suscitando ovunque stupore e alimentando curiosità e interesse per un esemplare particolarmente raro, difficilissimo da vedere nella zona della Valtaro e Valceno, ma addirittura in tutta Italia.
Le persone del luogo, ogni giorno, prosegue l’abitante, chiedevano notizie del daino bianco ad amici e conoscenti, ritenendolo ormai «parte della comunità». La notizia della scomparsa del daino ha suscitato rammarico e rabbia fra quanti, come i bambini, erano affezionati all'animale. Sia per i daini, ma più in generale, anche per altre specie, l’albinismo è causato da una variante genetica rara, che consiste nell’incapacità dell’organismo di produrre melanina. A seguito di questa particolarità, gli esemplari albini sono certe volte esclusi dal branco perché più visibili ai predatori. Ad alimentare il dispiacere fra gli abitanti è la morte dell’esemplare per mano dell’uomo e non di un naturale predatore. L’auspicio espresso all’unisono da tante persone che erano affezionate al «daino bianco», l’indomani dell’abbattimento, è che si possano attuare misure per salvaguardare esemplari così rari.
Valentino Straser
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