Colpiti tanti bambini
Anche se il picco è arrivato in anticipo (a metà dicembre 2022, con una stima di 99.000 infezioni a livello regionale), l'influenza stagionale, e i virus respiratori e parainfluenzali, continuano ad imperversare in città e provincia e colpiscono soprattutto i più piccoli. È questa - più che il Covid - l'emergenza che sta impegnando medici del territorio e ospedali.
Nella settimana fra il 2 e l'8 gennaio in Emilia Romagna erano malati dieci assistiti su mille, ma con molte differenze fra le fasce di età. I bambini sotto i quattro anni sono colpiti quasi al 23 per mille (nella settimana di picco erano arrivati a sfiorare i 50), la fascia 15-64 anni all'11 per mille, le restanti fasce sotto il 9 per mille.
Se lo scorso novembre - come ricorda Icilio Dodi, direttore della Pediatria generale e d'urgenza dell'ospedale Maggiore - ha segnato un boom di 2.558 accessi al pronto soccorso pediatrico, «dicembre si è chiuso con un bilancio non troppo lontano, 2.300 accessi, e i primi 13 giorni di gennaio hanno segnato 720 accessi, numero importante se si considera che la media annuale è di 20 mila accessi», dice Dodi.
Una situazione comunque più facilmente gestibile rispetto allo scorso dicembre, quando anche l'oncoematologia pediatrica aveva dovuto dare la disponibilità di letti per i «febbricitanti», visto che la pediatria generale era al completo.
Tradizionalmente le feste natalizie segnano una lieve flessione nei contagi, ma i pediatri si aspettano un rimbalzo della curva epidemica nelle prossime due settimane, quando si faranno sentire gli effetti del rientro in scuole e asili.
«La leggera flessione dei casi di influenza non deve farci sentire ormai al sicuro - conferma Silvia Paglioli, direttrice del servizio Igiene e sanità pubblica dell'Ausl di Parma - Nella stagione 21/22, con particolare riferimento all'età pediatrica, si sono registrati due picchi: il primo a metà novembre 2021 ed uno tra marzo e aprile 2022. Anche quest'anno potremmo assistere alla ripresa del picco epidemico, quindi raccomandiamo la vaccinazione antinfluenzale a tutti coloro che hanno più di 65 anni o sono affetti da condizioni di fragilità se ancora non si fossero vaccinati».
Del resto, spiega Dodi, «febbraio è sempre stato un mese impegnativo per tutte le forme respiratorie: virus respiratorio sinciziale, adenovirus, rhinovirus, metapneumovirus e tutti i virus parainfluenzali che nei bambini piccoli posso dare bronchioliti».
Anche Tiziana Meschi, direttrice del dipartimento Medico geriatrico riabilitativo e della Medicina interna di continuità dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, spiega di essere alle prese con molte patologie respiratorie non Covid. «Bronchiti e Bpco che colpiscono prevalentemente anziani, ma anche persone over 50, e polmoniti pneumococciche che richiedono il ricovero. Molti malati presentano un'insufficienza respiratoria per la quale dobbiamo usare la ventilazione non invasiva. E sono di grande aiuto i ventilatori acquistati per assistere i malati Covid». Malati che al momento sono meno di cento in tutto l'ospedale Maggiore. «Sono divisi principalmente fra Clinica geriatrica, Clinica e terapia medica, Infettivi e Pneumologia. Il mio reparto è da una settimana Covid free».
I consigli per chi è alle prese con l'influenza? «Antinfiammatori per tenere a bada la temperatura e la sintomatologia, antibiotici solo se prescritti dal medico. Come prevenzione consiglio di non abbandonare la buona abitudine della mascherina, specie in luoghi affollati e al chiuso, così come il lavaggio frequente delle mani», dice Meschi.
E i vaccini. «Da quanto evidenziato dal sistema di sorveglianza, il virus influenzale maggiormente rappresentato è l'A H3N2, che circola quasi al 54% e che è nella composizione dei vaccini in uso, quindi efficace e protettivo nei confronti dell'infezione - dice Paglioli - Non è tardi per fare l'antinfluenzale, contattate i medici di base e vaccinatevi».
Meschi suggerisce anche la vaccinazione anti-pneumococco, specie per gli anziani e le categorie fragili.
«La pandemia ce l'ha insegnato: una campagna vaccinale massiccia, e a Parma siamo all'80% della popolazione con la terza dose Covid, tutela dalle forme gravi e dai ricoveri per le infezioni- conclude Paglioli - Per quanto riguarda le quarte dosi, siamo a 72.610 vaccinati. Raccomando il richiamo agli over 65 e a chi presenta condizioni di fragilità».
Monica Tiezzi
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata