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Allarme per una nuova truffa informatica

Sembra un sms del medico: ma ti svuota il conto

Sembra un sms del medico: ma ti svuota il conto

di Luca Pelagatti

30 Gennaio 2023, 03:01

Che ogni giorno qualcuno provi ad imbrogliarci con sistemi sempre più fantasiosi, purtroppo, lo sappiamo tutti. Ma, nello stesso tempo, pur sospettosi, di qualcuno dobbiamo pure fidarci. E i truffatori lo sanno: e se ne approfittano.

E' questa, volendo, la morale da trarre dalle notizie che arrivano in questi giorni e che raccontano che, anche a Parma, qualcuno sta provando a svuotarci il conto corrente. Lo fa fingendo di essere, appunto, uno di coloro di cui ci fidiamo di più: il nostro medico curante.

La trappola che nel caso di Parma coinvolge un incolpevole odontoiatra ma altrove ha riguardato medici generici e pediatri, è micidiale: ci arriva un sms dal numero del nostro medico che ci avvisa di avere attivato un nuovo sistema per velocizzare i contatti con i pazienti e per gestire meglio ricette e appuntamenti. Basta, per attivarlo, cliccare su un link che sta in fondo al messaggio. E venendo da medico, di cui, lo ripetiamo, ci fidiamo quel collegamento lo seguiamo. Sembra un piccolo gesto: è pericolosissimo. Sì, perché seguendo il link si arriva a una pagina che sembra proprio quello che ci è stato raccontato: un modulo da compilare con le nostre generalità, in cui inserire contatti telefonici e altri dettagli e che per di più, graficamente e per la scelta dei colori, ricorda un po' le pagine del servizio sanitario.

E la truffa? La beffa si basa sul fatto che ci sembra di parlare con il nostro dottore. Che mai penseremmo ci voglia fregare.

In fondo al modulo compare infatti anche uno spazio in cui viene chiesto di inserire dati bancari: e facendolo, senza sospettare, si rischia di consegnare il nostro conto corrente ai malintenzionati che, è ovvio, ci metteranno pochi minuti a prelevare il più possibile. Ma non solo: la lunga lista di dati che il finto sito ci chiede permette ai soliti ignoti di raccogliere moltissime informazioni si di noi. E gli addetti ai lavori lo sanno: il furto di identità oggi è forse il reato più pericoloso. Perché ci può costare assai caro e rovinare la nostra affidabilità. Che non ha prezzo.

Ma non è possibile difendersi? In realtà sì, i metodi ci sono. Il primo, più ovvio, è non fidarsi e non diffondere mai i nostri dati più sensibili. Il secondo richiede competenze informatiche ma il sito in questione a un occhio attento può essere riconosciuto. Nel caso del medico di Parma nelle scorse ore ha provveduto ad allertare il maggior numero di pazienti spiegando di fare attenzione e di non cadere nella trappola. Anzi nella rete: in inglese infatti questo tipo di truffa ha un nome ben preciso, «phishing», che ricorda il termine «fishing» ovvero pescare. I pesci, in questo caso, siamo noi. E il rischio di finire in padella è molto alto.

Luca Pelagatti

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