VIABILITÀ
A Reggio Emilia sta avanzando a grandi passi il cantiere della tangenziale Nord, che arriverà a bypassare la via Emilia fin oltre Villa Cella, ma allo stesso tempo è di fatto già pronto anche il progetto da sottoporre all'Anas per la cosiddetta «via Emilia bis» per arrivare fino a Sant'Ilario d'Enza con una nuova arteria. E a Parma quale è la situazione? A giudizio dell'ex sindaco Pietro Vignali, «al di là delle parole è ancora tutto fermo. Tanto che la viabilità nella zona Est, in particolare nel tratto compreso fra l'ex Salamini e San Prospero, è caratterizzata da lunghe code che nelle ore di punta del mattino e della sera costringono ad attese snervanti in entrata e uscita dalla città».
«Una priorità assoluta - sostiene Vignali - sarebbe in primo luogo il completamento della tangenziale Nord, che dovrebbe togliere la “strozzatura” dell'ex Salamini e arrivare a un nuovo collegamento con la tangenziale Est. Era stato predisposto un progetto preliminare, ma purtroppo non è mai stato portato avanti e di conseguenza a questo punto si dovrà ripartire daccapo. Il fatto è che, al di là delle volontà degli amministratori, quello che conta per arrivare alla realizzazione di un'opera così complessa è la disponibilità di un progetto che possa essere preso in carico dall'Anas. l'unico ente che può realizzare un'opera di questo tipo. Consegnando un progetto, si possono poi ottenere finanziamenti».
L'ex sindaco prosegue sostenendo che «nonostante le assicurazioni date negli ultimi mesi, il vero rischio è che Reggio Emilia vada avanti sulla strada della via Emilia bis anche senza Parma se non si arriverà rapidamente ad avere un progetto che interessi il tratto parmigiano. Per Parma il vero nodo è quello del nuovo ponte sull'Enza, visto che quello storico, esattamente come quello di Pontetaro, è ormai inadeguato per la mole di traffico di oggi».
I problemi sul tappeto non sono pochi. E uno di questi riguarda la frazione di San Prospero, che, come è sotto gli occhi di tutti, è soffocata dal traffico di attraversamento e dalle code provocate dal semaforo in mezzo al paese.
«Purtroppo qui, in attesa di una soluzione definitiva che non è ancora all'orizzonte - sottolinea Vignali - negli ultimi 10 anni non si è arrivati a pensare neppure soluzioni provvisorie. Ancora non si conoscono i tempi persino per realizzare quelle poche decine di metri di strada che consentirebbero almeno di togliere il semaforo collegando via Quingenti con la rotatoria all'altezza del centro commerciale a Est della frazione».
Per Vignali, «a questo punto servono azioni concrete da parte del Comune, come un aggiornamento in tempi rapidi dei progetti per la via Emilia bis e il completamento della tangenziale da poter mettere sui tavoli di Regione e Anas per avere la possibilità che vengano finanziati. L'Anas ha sollecitazioni da ogni parte d'Italia, per avere risposte occorre dimostrare efficienza e questo finora a Parma non è avvenuto.
Quanto alla Regione, bene chiedere l'inserimento della via Emilia bs fra le opere prioritarie della viabilità, ma a questo vanno fatti seguire altri passi concreti, come la richiesta di finanziamenti per predisporre un progetto di fattibilità».
Resta da dire che di via Emilia bis, da Fidenza fino a Reggio Emilia, se ne parla da una ventina d'anni, ma al momento l'unico tratto realizzato è quello, aperto nel 2006, che da Fraore porta a Ponte Recchio e che ha consentito al paese di Pontetaro di non vedere più transitare centinaia di Tir.
Al 2009, poi, risale il completamento della tangenziale Sud-Est con le due rotatorie «provvisorie» di collegamento con la tangenziale Nord all'altezza dell'ex Salamini. Da allora, però, non ci sono più stati passaggi concreti. Con la via Emilia che, da Parma a Reggio, è un serpentone di veicoli a ogni ora del giorno».
Gian Luca Zurlini
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