Il caso Villa Verdi
Parma, per ora, non sosterrà Villa Verdi. Almeno queste le conclusioni che si devono trarre dalla lettera del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano alla Gazzetta di Parma e dove si legge come, al momento, dal teatro Regio e dall'amministrazione di Parma non sia ancora arrivata alcuna indicazione concreta sulla volontà di fare parte del cartellone degli eventi organizzati in tutta Italia proprio a favore della casa del Maestro.
L'iniziativa era partita lo scorso 23 novembre quando, una volta finita all'asta Villa Verdi di Sant'Agata, lo stesso ministro, proprio in visita alla casa del Maestro, aveva sottolineato di avere già coinvolto «molti enti lirici per tenere una serie di concerti di musica verdiana nel primo semestre del 2023 per gli interventi da realizzare qui». Insomma sollecitava tutto il mondo musicale italiano a fare la propria parte, assieme al Ministero della Cultura e a tutto il Governo, per far sì che Villa Verdi rimanesse patrimonio pubblico.
Il 2 febbraio scorso quella idea era diventata realtà con la presentazione, alla sala Spadolini dello stesso Ministero della Cultura, della rassegna di concerti «VIVA Verdi», inizialmente quattordici appuntamenti straordinari per l'acquisizione e la valorizzazione della casa-museo. L'elenco dei teatri e delle orchestre impegnate comprendeva i più grandi spazi lirici d'Italia. L'apertura, in programma oggi, è all'Arena di Verona con Aida, ma il calendario va da Torino a Bari, passando, tanto per fare alcuni esempi, dall'Accademia di Santa Cecilia al teatro Massimo di Palermo o il Petruzzelli di Bari. Gli unici a mancare all'appello proprio i luoghi verdiani. Busseto, Parma e Piacenza non erano infatti presenti, suscitando non poca sorpresa.
La direttrice della Fondazione Teatri di Piacenza è subito corsa ai ripari annunciando, per l'8 settembre, un concerto con il Maestro Riccardo Muti e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. E l'evento è subito entrato nel calendario. Anzi è diventato l'evento finale.
A Parma? Le forze politiche locali hanno sollecitato sul tema sindaco e Fondazione Regio e poche ore fa sembrava essersi aperto uno spiraglio, anzi pareva certa che l'iniziale esclusione di Parma fosse stata scongiurata.
La lettera inviata dal ministro alla Gazzetta di Parma spegne, per ora, ogni ottimistica previsione. La rassegna parte e al momento, nonostante le dichiarazioni, Parma non c'è. «Parma non mi ha contattato e non mi ha rivolto nessuna proposta», scrive il ministro. La speranza è che tutto questo possa avvenire nelle prossime ore.
Giuseppe Milano
La lettera alla Gazzetta del ministro Sangiuliano
Gentile direttore, desidero chiarire una volta per tutte la vicenda dei concerti organizzati per recuperare fondi che serviranno alla acquisizione, tutela e valorizzazione di Villa Verdi, la casa museo del grande compositore. Come ho avuto modo più volte di spiegare, io ho rivolto un appello pubblico a tutti, fondazioni lirico sinfoniche e teatri, senza esclusione di nessuno, a tutti coloro insomma che intendevano contribuire e partecipare a questa importante iniziativa. A questo appello hanno risposto le 14 fondazioni lirico sinfoniche, ma – ribadisco – l’iniziativa era ed è aperta a tutti. Il Teatro Regio di Parma non mi ha contattato e non mi ha rivolto nessuna proposta in merito. Sarò ben felice, nel caso in cui questo accadesse, di inserire una ulteriore data in calendario, e di coinvolgere il Teatro Regio, ma anche chiunque altro voglia partecipare. Come ho avuto modo di spiegare in ogni occasione, Verdi fa parte della nostra storia comune, della nostra identità nazionale e così la sua villa, che dovrà essere patrimonio di tutti gli italiani. Quindi resto in attesa di proposte concrete. La ringrazio cordialmente.
Gennaro Sangiuliano
Ministro della Cultura
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