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IL CASO

Archivio nell'ex area militare: i fondi ci sono, il progetto no

Lettera dello Stato (del 2020) al Comune: nessuna risposta

Archivio nell'ex area militare: i fondi ci sono, il progetto no

di Gian Luca Zurlini

12 Febbraio 2023, 03:01

Per la parte dell'ex area militare del Castelletto destinata a nuovi spazi per l'Archivio di Stato di Parma, è disponibile fin dal 2019 un finanziamento di 822mila euro per il quale però finora non è stata effettuata alcuna progettazione. Il motivo? Lo ha spiegato da Roma alla «Gazzetta» con una propria nota la Direzione generale degli archivi: «Con nota del 20 marzo 2020 la Direzione generale Archivi ha richiesto al Comune di Parma, nell'ottica di condivisione del Progetto di riqualificazione, informazioni circa lo stato di avanzamento del concorso di progettazione. Non risultano agli atti dell'ufficio comunicazioni pervenute in merito dal Comune di Parma».

Una vicenda annosa

Dunque, stando a questa nota, il motivo per il quale ancora nulla è stato fatto nei circa 20mila metri quadrati sui 60mila complessivi della superficie dell'ex deposito militare situata tra via Sidoli, via Zarotto e via Traversetolo, è che il Comune non ha mai risposto a una richiesta della Direzione archivi. Ma vediamo di ricostruire una vicenda, che, come è noto, è annosa. Dopo un abbandono quasi ventennale nel 2018 il Demanio statale, cui nel frattempo era stata trasferita la proprietà dell'area, ha messo in vendita l'ex Castelletto suddividendolo in tre lotti, due dei quali sono stati acquistati dal Comune di Parma. Il terzo, invece, è stato destinato all'Archivio di Stato per realizzare nuovi spazi in cui contenere i propri preziosi documenti. Qualche mese fa il Comune ha iniziato i lavori per la realizzazione della nuova scuola media denominatia «Nel Parco» in uno dei due lotti acquisiti, mentre l'altro resta per il momento a disposizione in vista di una futura destinazione che potrebbe essere anche a uso ancora scolastico oppure di altro genere. E proprio l'apertura del cantiere, oltre a qualche polemica per l'abbattimento di tutti gli alberi cresciuti nel frattempo, ha risvegliato l'attenzione della città su questo angolo dimenticato.

La parte dell'Archivio

Proprio alcuni giorni fa avevamo dedicato un articolo alle lamentele dei cittadini per le condizioni della parte dell'ex Castelletto destinata all'uso dell'Archivio di Stato sulla quale, è bene precisarlo, il Comune non ha titolo per intervenire. Lamentele dovute alla crescita disordinata di rovi e cespugli, con tanto di proliferazione di topi nel periodo estivo e rami che addirittura invadono anche il marciapiede su via Traversetolo. E proprio dopo la pubblicazione di quell'articolo la Direzione generale degli Archivi ha fatto chiarezza sui passaggi relativi alla porzione di propria competenza.

Sfalcio in arrivo, lavori no

Questa la ricostruzione arrivata alla «Gazzetta». L'Archivio di Stato di Parma ha ricevuto in consegna parte del complesso dell'ex Caserma Castelletto il 23 gennaio del 2019. Per l'adeguamento degli spazi sono stati stanziati 822mila euro, che sono stati girati al Segretariato generale dell'Emilia-Romagna come stazione appaltante per l'avvio delle progettazioni e dei lavori per l'adeguamento dei locali ad uso dell'Archivio di Stato che, in base alla legge, può appaltare solo lavori fino a un importo di 100mila euro. Vale la pena ricordare che nell'area sono presenti diversi capannoni in disuso. Nel giugno 2020, poi, è stato effettuato un intervento di derattizzazione. Intervento che verrà ripetuto, insieme allo sfalcio di rovi e erbacce, grazie a un finanziamento aggiuntivo che, su sollecitazione dell'attuale direttrice dell'Archivio di Stato, e sarà effettuato in tempi brevi. Qui però si ferma tutto: gli 822mila euro sono ancora in cassa, pronti per essere utilizzati, ma la mancata risposta del Comune alla richiesta della Direzione generale Archivi ha bloccato tutto l'iter.

Riassumendo, dunque, siamo alle prese con una classica storia di ordinaria burocrazia italiana: fondi stanziati da quasi 4 anni, area disponibile, necessità da parte di un'istituzione importante di nuovi spazi. Tutto avrebbe dovuto portare a un progetto per l'utilizzazione di un'area abbandonata a favore della città. E invece, alla lettera del marzo 2020 inviata da Roma non è mai arrivata nessuna risposta formale da Parma. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l'Archivio di Stato non dispone dei nuovi spazi e l'area è ancora in abbandono. E entro il 2026 proprio a fianco sorgerà una nuova scuola che rischia di avere a fianco il disordine e l'abbandono invece che un polo culturale di eccellenza. A questo punto sarebbe bene che si andasse oltre e che le due istituzioni pubbliche si parlassero. Arrivando in tempi brevi a una soluzione.

Gian Luca Zurlini

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