Teatro
È uno degli artisti più eclettici e interessanti della scena italiana: cantante, musicista, attore, sceneggiatore. Peppe Servillo è sempre pronto a nuove sfide, a nuove passioni a cui dare anima, musicalità, espressività.
Con la Piccola Orchestra Avion Travel ha fatto storia, vinto un Sanremo e toccato le corde più profonde con progetti di grande spessore (ricordiamo come fosse ieri la tournée di Privé all’Arena Shakespeare o l’omaggio a Fellini con la Filarmonia Toscanini al Parco Ducale, ndr), tantissime le esperienze con il fratello Toni, infinito l’amore per Napoli (pur essendo cresciuto a Caserta) e i suoi autori, a cominciare da Maurizio De Giovanni che porta in scena sabato al Teatro Verdi di Busseto (alle 21) con il recital di musica e parole «Il resto della settimana» accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano.
Una vera passione quella per lo scrittore De Giovanni: ha dato voce ai suoi romanzi per Emons audiolibri e ora va in scena un suo racconto.
Che napoletanità attraverserà questa volta il padre del commissario Ricciardi e dei “Bastardi di Pizzofalcone”?
«Ho amato fin da subito la caratterizzazione dei personaggi, l’ironia e la dinamica corale, veloce, intermittente dei suoi romanzi. I suoi scritti sono film in versi come la novella “La presa di Torino” tratta dal libro “Il resto della settimana”, uno spaccato del calcio a 360° ma anche uno spaccato di vita, che porto in scena attraverso una narrazione (molto) partecipata alternando canzoni a tema riarrangiate da Califano tratte dal progetto musicale “Fútbol”, ispirato a Osvaldo Soriano (album di Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite, ndr). Una vera e propria odissea di 4 amici che nell’86 con una macchina improvvisata partono da Napoli per Torino per vedere la partita contro la Juve che culminerà con la conquista dello scudetto e la famosa scalata ai vertici del Napoli di Maradona: non una semplice cronaca sportiva ma un pretesto per raccontare l’umanità commovente, divertente, di spessore che si muove ai margini di eventi di carattere sportivo e di una tifoseria e passione spesso eccessive. E’ uno spettacolo molto apprezzato anche dal pubblico femminile, la maggioranza che va a teatro trascinando spesso maschi riluttanti...».
Lei è tifoso?
«Sì, sono tifoso del Napoli, ma non sfegatato: apprezzo il gesto sportivo».
Musica, teatro, cinema...una carriera molto versatile: qual è la sua dimensione più autentica?
«Senza dubbio lo spettacolo dal vivo è ciò che più mi rappresenta: la possibilità di sollecitare sia la mente che il cuore in uno scambio reciproco. Ciò che amo del mio mestiere è costruire una squadra e andare in scena insieme, emozionarci insieme, frutto non dell’improvvisazione ma di un’intensa ricerca, per trasportare con sentimento (come recita la canzone sanremese) gli spettatori in una dimensione lontano dal cinismo e dalla noia: il palcoscenico è un’avventura davvero straordinaria».
Uno spettacolo, una canzone che porta nel cuore?
«L’operina ”La guerra vista dalla luna” (Avion Travel-Fabrizio Bentivoglio), le esperienze con mio fratello Toni (tra cui la commedia di Eduardo De Filippo «Le voci di dentro», già premi Ubu e Maschere del Teatro Italiano), da cui ho imparato tanto solo osservandolo, la canzone “Aria di te” e naturalmente questa ultima sfida: vi assicuro, davvero coinvolgente».
I biglietti si possono acquistare su Vivaticket, oppure prenotare telefonicamente al numero 0521.92487.
Mariacristina Maggi
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata