AMBIENTE
Il taglio alle emissioni inquinanti parte dal quartiere Lubiana con la creazione, da parte del Comune, della sua prima comunità energetica rinnovabile pubblica che avrà il suo perno nell'Albertelli-Newton. Il tetto della scuola verrà ricoperto di pannelli fotovoltaici che serviranno non solo a riscaldare le aule, ma anche la vicina biblioteca Pavese, edifici Erp in via Sidoli, un centro anziani, una scuola dell'infanzia e anche un asilo nido.
Per vedere questo progetto trasformato in realtà servirà più di un anno e mezzo, ma una volta entrati in funzione gli impianti di produzione dell'energia (da fonti pulite), l'amministrazione comunale spera di raggiungere un taglio delle emissioni di anidride carbonica di oltre 90 tonnellate all'anno. La spesa prevista supera i 661mila euro.
Il progetto pilota
Gianluca Borghi, assessore all'Ambiente e alla Mobilità, chiarisce i dettagli dell'operazione e anticipa la volontà di creare altre comunità energetiche in città per migliorare sempre più la qualità dell'aria di Parma. Che, purtroppo, non gode di ottima salute.
«Il Comune, in linea con la Missione 100 città – Parma climate neutral 2030 - intende promuovere la costituzione di una comunità energetica rinnovabile nel quartiere Lubiana. In particolare vogliamo localizzare l’impianto principale di produzione sull’istituto scolastico comprensivo Albertelli-Newton, oggetto di interventi recenti di efficientamento energetico a carico del Comune del Parma (Obiettivo Paes e Scuole Sicure). La scelta di agire sulla scuola, luogo per antonomasia di miglioramento e crescita, deriva dalla necessità di realizzare un progetto pilota riproducibile in contesti analoghi».
L'idea quindi è di andare avanti, e di fare in modo che il progetto pilota del Lubiana non resti un caso isolato. «Ne faremo quindi molte altre, attivando procedure di coinvolgimento di cittadini ed imprese. Entro l'anno avremo la mappa, che definiremo in modo partecipato e trasparente». Un'altra comunità energetica pubblica è prevista al Campus grazie ad un progetto che coinvolge Università e Cnr.
Numeri «verdi»
Il progetto, che sarà candidato a bandi di finanziamento locali e regionali, ha come oggetto l’intero processo di creazione della comunità energetica rinnovabile, dallo studio di fattibilità, alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico, «passando per un processo di partecipazione che vede coinvolti tutti gli stakeholders», spiega l'assessore, prima di addentrarsi nei numeri del progetto. «Per questo abbiamo sviluppato uno studio di fattibilità incentrato su un impianto fotovoltaico che consentirà di produrre un’energia annua di 226.400 kWh, con un’emissione risparmiata teorica di 90,43 tonnellate all'anno di CO2 e un importo complessivo di 661.304 euro».
La riduzione delle emissioni è solo uno dei benefici legati alla comunità energetica, che vede anche nel risparmio in bolletta e nella maggiore efficienza degli impianti altri due pilastri su cui poggia l'intera operazione.
La mappa
Gli edifici che potranno fare parte della Comunità sono: l’Istituto comprensivo Albertelli-Newton e l'asilo nido Mappamondo in qualità di produttori e consumatori, oltre alla scuola materna Tartaruga, alla biblioteca Pavese, alla casa residenza anziani Sidoli e ad alcuni edifici Erp del quartiere, tra cui quelli che si affacciano lungo via Sidoli, in qualità di semplici consumatori.
«Con questo primo intervento intendiamo perseguire vari obiettivi - rimarca l'assessore -: contrasto alla povertà energetica, raggiungimento dell’autosufficienza energetica della scuola nei mesi che vanno da aprile a settembre, riduzione delle emissioni inquinanti ed infine calmierazione dell’aumento dei prezzi energetici». Già perché oltre all'ambiente, è doveroso salvare anche il portafoglio, visto le impennate dei prezzi dell'energia.
I tempi
Entro il primo settembre il Comune dovrà individuare il modello giuridico per inquadrare la comunità energetica del quartiere Lubiana, mentre entro la fine dell'anno dovranno essere raccolte le adesioni al progetto. Entro la stessa data dovrà essere pronto anche lo studio di fattibilità, mentre entro la fine del 2024 dovranno essere definite le procedure per costruire gli impianti e per ottenere gli incentivi del Gestore dei servizi energetici, una società interamente partecipata dal ministero dell'Economia.
«Il progetto, che si inserisce tra i tanti che saranno al centro del Contratto climatico di città che il sindaco Guerra sottoscriverà nel corso dell'anno con le Commissione europea, potrà essere replicato in altre scuole e potrà fornire alla didattica un riferimento concreto che supporti le politiche educative in materia di ambiente e sostenibilità. I giovani, quindi, al centro del futuro». Un futuro meno inquinato e magari con le bollette più leggere.
Pierluigi Dallapina
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