CALCIO
La strada sarà ancora lunga, ma il Parma calcio ha incassato ieri sera il primo «sì» nel percorso che porterà all'ampliamento del centro sportivo di Collecchio che in pratica avrà campi e spazi più che triplicati rispetto agli attuali. Dopo tre ore di discussione molto più accesa di quanto ci si potesse attendere e con il voto favorevole della sola maggioranza il consiglio comunale di Collecchio ha approvato ieri sera la delibera con la quale si dà il via alla possibilità della collaborazione fra il Parma calcio e il comune stesso per la progettazione, oltre che della parte di proprietà esclusiva del Parma calcio, anche dei cambiamenti previsti per migliorare l'accesso al paese per chi proviene da Parma, oggi piuttosto problematico dal punto di vista urbanistico.
Un Campus calcistico
A presentare quello che è ancora un «masterplan» (tradotto. un progetto di massima che andrà poi definito nei dettagli tecnico-esecutivi) sono stati per il Parma il direttore operativo Stefano Perrone e Federica Bertoni, ingegnere incaricato di seguire il percorso progettuale per conto della società. Il masterplan, che è stato predisposto dallo studio di progettazione belga «goedefroo + goedefroo» per il quale a Collecchio ieri era presente l'archittetto Sven Goedefroo, «ha l'obbiettivo di radunare in un'unica sede - ha detto Perrone - tutti gli allenamenti dei 400 giocatori e giocatrici del settore giovanile che oggi si dividono fra Parma, Collecchio e Noceto». L'idea «è di creare un vero e proprio Campus, una sorta di laboratorio, dove i campi di calcio sono i “ferri del mestiere” per quello che è l'obiettivo della società, cioè formare calciatori. Non va dimenticato - ha sottolineato Perrone - che il Parma calcio oggi ha 260 dipendenti, quindi rientra nella categoria delle grandi aziende e dunque ha la necessità di dotarsi di un'infrastruttura di alto livello per poter svolgere tutta l'attività che sta dietro alla prima squadra».
16 campi e uno stadio
Nel dettaglio, il progetto prevede di arrivare ad avere 16 campi da calcio, di cui 14 in erba naturale e 2 in sintetico, rispetto ai 5 attuali e uno stadio con tribuna con una capienza massima di 3.000 posti per ospitare le partite della squadra femminile e di quella Primavera. Il tutto su un'estensione che arriverà ad essere di oltre 350mila metri quadrati su terreni che il Parma di Krause ha acquistato nei mesi scorsi da proprietari privati e, per una parte, anche da un'asta indetta dal Comune di Collecchio per una superficie di sua proprietà. Sia il sindaco Maristella Galli che Perrone hanno sottolineato come Parma calcio e Comune abbiano fin qui lavorato di comune accordo per portare avanti il percorso del nuovo centro sportivo del Parma. L'assessore alla Pianificazione territoriale del comune di Collecchio Michela Comani ha poi sottolineato che «per quanto riguarda i nuovi campi si tratta di una realizzazione che non ha necessità di varianti alla pianificazione urbanistica, in quanto la possibilità di realizzare nuova impiantistica in quella parte del nostro comune era già prevista».
Una struttura «green»
«La struttura che andremo a realizzare - ha proseguito Perrone illustrando le linee generali ai consiglieri - sarà all'avanguardia anche dal punto di vista energetico e ambientale. Sarà autonoma nella produzione di energia grazie all'installazione di pannelli solari, mentre il riscaldamento e il raffrescamento saranno garantiti da energia geotermica e renderanno quindi il nuovo centro sportivo a impatto pressoché nullo dal punto di vista delle emissioni e del consumo di energia».
Il risparmio di acqua
Sulla scelta di realizzare la maggior parte dei campi in erba Perrone ha spiegato che «ha motivazioni tecniche precise. Ma il consumo di acqua, che è uno dei fattori critici per un campo da calcio naturale, abbiamo già ottenuto un risparmio di oltre il 30% realizzando i manti non più con l'erba di tipo inglese, ma con gramigna, più resistente e con minore necessità di irrigazione». Un altro risparmio verrà realizzato grazie alla domotica: «Con sensori e programmi predisposti possiamo avviare gli impianti di irrigazione non più in base alle sensazioni dei giardinieri, ma secondo precisi parametri che li fanno partire solo quando c'è la necessità con un altro 15% in meno, cui si aggiungeranno sistemi di recupero delle acque piovane».
Un nuovo «direzionale»
Federica Bertone ha poi illustrato quello che sarà il nuovo «direzionale» del centro sportivo: «Sarà suddiviso in 4 comparti su due livelli e racchiuderà spogliatoi, alloggi, uffici e tutti gli spazi di servizio necessari per l'attività del centro sportivo, con autonomia pressoché completa dal punto di vista energetico». Per la parte esterna al centro «è prevista una sorta di sistema di piazze “filtrato” per gradi per arrivare dal paese verso quello che sarà l'accesso del centro sportivo. Una sarà destinata a ospitare eventi e fiere con la possibilità di montare anche un palco. Di seguito sorgerà un'area relax più ombreggiata e destinata a piccole bancarelle e infine un'area fitness che porterà fino all'entrata».
Area riqualificata
Il Comune, da parte propria, ha predisposto un Piano particolareggiato di iniziativa pubblica che dovrà, in parallelo con la realizzazione dell'ampliamento del centro sportivo, portare a una risistemazione di tutta la zona degli impianti sportivi e dell'accesso a Collecchio. E proprio questa parte, definita «liquida», non è piaciuta alla minoranza con la capogruppo Patrizia Caselli che è uscita al momento del voto, mentre Walter Civetta. ex sindaco, si è astenuto assieme agli altri consiglieri «perché mi piace l'idea del grande centro sportivo, ma non quella di uno stadio che non serve e la poca chiarezza di idee del Comune».
Gian Luca Zurlini
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