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Intervista

Elio: «Canto Jannacci, genio anticonformista»

Elio: «Canto Jannacci, genio anticonformista»

di Pierangelo Pettenati

19 Marzo 2023, 03:01

Mercoledì 22 e giovedì 23 marzo, sempre alle 21, Elio porterà sul palco dell’Auditorium Paganini lo spettacolo dedicato a Enzo Jannacci «Ci vuole orecchio». Alla data originariamente prevista per il 23, per rispondere alle tante richieste da parte del pubblico è stata aggiunta quella del 22. Il crescente affetto verso le canzoni dell’artista milanese è testimoniato dallo stesso Elio, che dopo aver riportato in scena Giorgio Gaber ha ripetuto l’operazione con Jannacci: «Lo spettacolo ha debuttato nel luglio del 2021, partendo in sordina. Poi le cose sono andate come speravo e l’interesse verso Jannacci è aumentato sempre di più. Ho sempre pensato che fosse un artista di nicchia perché a parte una fase negli anni Ottanta non ha mai avuto il successo di massa di personaggi come Dalla, De André o Gaber. Jannacci è sempre stato considerato un un personaggio fuori dagli schemi, ma secondo me questa è una dote. In questo spettacolo vedo che la gente ascolta con attenzione e alla fine percepisco la sensazione di avere convinto tutti».

Cosa piace di più di Jannacci?

«Secondo me, e questo è proprio il motivo per cui mi piace Jannacci, perché è un artista a sé, con uno stile riconoscibile e canzoni originali, fuori dalla normalità, che trattano temi sempre forti e interessanti, ma in modi anomali, con la capacità sia di fare ridere sia di commuovere. Come ogni vero artista, deve essere coraggioso per intraprendere strade alternative e imprevedibili. Viviamo in un periodo talmente conformista, privo di novità e colpi di genio che ascoltare Jannacci mi fà l’effetto di una boccata di ossigeno».

In questo spettacolo, quanto c’è di Elio?

«Questo spettacolo va in scena grazie Giorgio Gallione, regista e anche ideatore dello spettacolo, su mio input. Ha realizzato questo spettacolo con cura e amore ispirandosi al concetto di saltimbanco, che per Jannacci era centrale, con un palco molto colorato, e così gli abiti che indossiamo. È tutto molto clownesco. Di Elio inteso come Storie Tese non c’è niente, c’è solo il mio grande amore personale per Jannacci, anche perché era in classe con mio papà al liceo per cui fin da quando ero piccolo sentivo parlare di Enzo Jannacci e ho sentivo in casa i suoi dischi. La sua è una voce che conosco da quando ero piccolissimo. Non è che mi piace e basta, gli voglio proprio bene».

Una battuta diceva che non fosse capito fino in fondo perché per i medici era un cantante e per i cantanti un medico… C’è qualcosa di vero?

«Può benissimo essere una battuta sua… e potrebbe essere vera. È il problema di chi come me chi fa tante cose, ma che a un certo punto bisogna anche fregarsene di cosa pensano gli altri e andare avanti, se si è convinti della bontà delle proprie azioni».

Prima di chiudere l’intervista telefonica Elio fa una critica all’Auditorium: «Ci sono già stato con Le Storie Tese ed è stato uno dei concerti più “incomprensibili” della nostra vita perché c’era un rimbombo allucinante. Spero che non accada anche con questo spettacolo. Non si può che un luogo costruito per l’ascolto abbia uno degli ascolti peggiori che io abbia mai sperimentato, bisognerebbe fare qualcosa. Qualcuno doveva pur dirlo». Ultimi biglietti disponibili (solo per lo spettacolo del 22) tramite il circuito www.ticketone.it e alla sede dell'Arci in via Testi, 4. Per informazioni: Arci Parma e Caos Organizzazione Spettacoli. Telefono 0521-706214 e info@arciparma.it.

Pierangelo Pettenati

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