RIFIUTI
Secondi in regione dietro a Reggio Emilia. Parma e provincia si piazzano sul secondo gradino del podio nella classifica della raccolta differenziata. L'anno preso in esame è il 2021 e il nostro territorio si è attestato su una percentuale molto vicina all'80 per cento (79,48 per cento) contro l'82,10 di Reggio, il 77,46 di Ferrara (sul terzo gradino del podio), il 71,56 di Piacenza e il 67,03 di Bologna. La media regionale di differenziata è invece al 72,22 per cento.
Quanto ai costi, la spesa media pro capite per la tassa sui rifiuti ammonta a 146 euro, mentre la spesa totale per il servizio a 78 milioni 472 mila euro. Si tratta di un dato tra i più bassi tra i territori della Regione. A Piacenza infatti la spesa media pro capite ammonta a 161 euro, a Modena 150 mentre a Reggio «soli» 135 euro. La media regionale è di 175 euro.
A livello di singoli comuni, Parma città ha raggiunto quota 81,86 per cento di differenziata, con una spesa media pro capite di 190 euro, pari a 37,1 milioni di euro complessivi. La migliore performance è invece quella di San Secondo, con il 92 per cento di differenziata (costo pro capite di 143 euro), seguita da Polesine Zibello (88,85 per cento e 174 euro pro capite di spesa) e da Sorbolo Mezzani (87,86 per cento, 126 euro di spesa a testa). Più in generale, la maggior parte dei comuni del territorio (24) hanno raggiunto una quota di differenziata superiore al settanta per cento.
Non brillano i numeri della differenziata in montagna. In fondo alla classifica provinciale si piazza Bardi (24,26 per cento), ma le ultime venti posizioni sono tutte occupate da comuni dell'Appennino. Le percentuali di raccolta variano molto e le ragioni di queste difficoltà sono molteplici, a partire dalla morfologia del territorio che rende più complesso e costo realizzare una raccolta puntuale e capillare.
Andrea Massari, presidente della Provincia, commenta positivamente i dati sulla differenziata e i relativi costi. «La nostra provincia si trova in una situazione migliore rispetto a tante altre - dichiara -. Abbiamo un territorio popoloso, molto esteso e con una superficie montana importante. Ciò nonostante, il costo medio pro capite è uno tra i più bassi in regione e la percentuale di differenziata è molto significativa». «Se la differenziata raggiunge certi livelli - prosegue - il merito principale è dell'impegno costante dei cittadini e delle attività economiche che hanno ormai compreso l'importanza di questo servizio».
Tra i comuni capoluogo di provincia, Parma ha il secondo costo procapite più basso (il primo è occupato da Cesena con 178,47 euro a testa) e le terza migliore percentuale di differenziata a pari merito con Forlì (81,95 per cento). Al primo si piazza Ferrara (87,28 per cento) e al secondo Reggio (83,10 per cento), Bologna invece si ferma al 57,24 per cento. Da tenere presente anche la quantità e la qualità dei rifiuti raccolti. A Parma si registrano le percentuali di impurità più basse in Regione, come dimostra il contributo ottenuto: 482mila euro nell'ultimo anno (il più elevato), utilizzato per ridurre le tariffe pagate dai cittadini. «Sono risultati che abbiamo ottenuto grazie all'impegno dei cittadini - afferma Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità ambientale - veri protagonisti di questo primato, con la loro capacità di separare correttamente i rifiuti. Dobbiamo ancora migliorare, ed a breve, altre innovazioni ci consentiranno di rafforzare questi risultati, rendendo ancora più pulita e decorosa la nostra città».
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