LUTTO
Aveva smesso di impastare pane e pasta solo da pochissimi anni, ma fin quasi all'ultimo non aveva rinunciato a fare un salto nella «sua» panetteria, la famosa «Rosetta» di via XXII Luglio che aveva rilevato nel 1966 proprio dalla signora Rosetta. Giorgio Salvarani, «al fornèr» di via XXII Luglio si è spento a 89 anni al Maggiore, dove era ricoverato da qualche tempo, ma la sua immagine e la sua figura resteranno per sempre legate a quel piccolo negozietto nel cuore del centro che aveva rilevato quasi per caso.
A spiegare come è nata l'idea di acquistare quella licenza («perché allora ci volevano soldi anche solo per avviare l'attività») è la moglie Giovanna che fino a pochi giorni fa, prima dell'aggravamento delle condizioni del marito, è rimasta dietro il bancone per servire i clienti: «Io lavoravo in maglieria con mia mamma e lui faceva l'agricoltore assieme ai genitori e alla famiglia a Collecchio, paese dove abbiamo sempre abitato. L'idea era quella di avviare un allevamento di vitelli, ma i miei suoceri erano contrari. E' capitato che venissimo a sapere che la Rosetta aveva intenzione di vendere. Allora noi ci siamo fatti coraggio e abbiamo deciso, con una certa dose di incoscienza, di fare questo passo, mantenendo lo stesso nome del negozio su sua richiesta».
Da quel settembre del 1966 la signora Giovanna («ma in molti mi chiamano Rosetta che tra l'altro è, quasi per un segno del destino, anche il mio secondo nome») e il marito hanno lavorato fianco a fianco per più di 50 anni. E Giorgio, famoso per le sue chiacchiere dolci e per i suoi tortelli e anolini, ha continuato sempre a cercare di migliorare la qualità del pane, delle focacce e delle altre specialità dolci e salate che sfornava ogni giorno iniziando a lavorare a notte fonda e concludendo a sera. «Arrivavamo qui col buio e tornavamo a casa sempre col buio, ma abbiamo avuto la soddisfazione di avere una clientela fedele e che ha continuato a seguirci nel corso degli anni», ricorda la moglie. Con la soddisfazione uilteriore, per Giorgio, di avere prima il figlio Enrico e poi anche i nipoti al proprio fianco davanti a quel forno che per lui era il un luogo magico dal quale fare uscire piccole opere d'arte. Il funerale di Giorgio Salvarani si terrà lunedì mattina a Collecchio con partenza dalle sale del Commiato per la chiesa parrocchiale, dove domani sera alle 19,30 verrà recitato il Rosario.
Gian Luca Zurlini
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