×
×
☰ MENU

Il tema

I lupi, la paura, il bracconaggio: focus su un fenomeno in crescita

I lupi, la paura, il bracconaggio: focus su un fenomeno in crescita

di Chiara De Carli

02 Aprile 2023, 03:01

Torrile Raccogliere informazioni attendibili e dati certi su ciò che non si conosce è sempre la miglior base di partenza per affrontare qualsiasi ostacolo o cambiamento. Saper modificare le proprie abitudini se variano le condizioni nel contorno, è fondamentale.

L’abitudine di lasciare la porta aperta e con le chiavi nella toppa, così in voga in città come in campagna solo una cinquantina di anni fa, oggi sarebbe quasi un «invito» a farsi svaligiare la casa e, in compenso, è diventato normale scegliere una porta blindata, ma anche mettere le inferriate alle finestre del piano terra e installare un impianto antifurto. Quando si parla di «incursioni» di animali selvatici, invece, la resistenza verso ogni minimo cambiamento sembra essere un attentato alla propria libertà. Lo si è visto, in alcuni momenti, anche ieri mattina durante l’interessante convegno «Il lupo allo specchio», organizzato dall’associazione «Io non ho paura del lupo» e ospitato da Lipu all’interno del centro visite della Riserva Naturale Torrile Trecasali.

Un appuntamento utile, grazie agli interventi degli esperti chiamati a fare il quadro della situazione, a conoscere meglio questo animale, le sue abitudini e le poche attenzioni che bastano a garantire una pacifica convivenza tra loro e gli umani; ma che è stato anche l’occasione per riflettere su quanto impatti sulla sua sopravvivenza una narrazione supportata non da dati certi ma fondata piuttosto sulla paura e sulla «viralità» delle bufale sui social network. A condividere con la platea esperienze, osservazioni, studi e buone pratiche si sono alternati Emanuele Fior, dei Parchi del Ducato; Luna Fogu di Lipu; Luigi Molinari del Wac; lo scrittore Mario Ferraguti; Mauro Berlardi, coordinatore del progetto Pasturs; Sonia Braghiroli, della regione Emilia Romagna; e il comandante dei carabinieri forestali Pier Luigi Fedele. E proprio i «numeri» di quest’ultimo intervento, focalizzato sul bracconaggio, hanno reso tangibile l’urgenza di «fare più cultura». Nel 2023, sul totale dei lupi recuperati morti nelle province di parma, Reggio Emilia, Lucca e Massa Carrara, ben il 30% era stato vittima di bracconieri.

Avvelenati, crivellati di pallini, dissanguati da tagliole arrugginite, soffocati dai lacci, per molti esemplari di lupo – maschi, femmine e persino cuccioli – questa è stata la fine per mano dell’uomo. E se si pensa che quelli morti investiti sono il 53% è chiaro quanto «pesi» il bracconaggio sulla sopravvivenza di questa specie. Ma a far rabbrividire non è stata solo la notizia dell’uccisione di questi lupi: i metodi utilizzati, e scoperti dai Forestali, hanno ammutolito anche i partecipanti che chiedevano maggior protezione dai lupi.

Solo due settimane fa, sull’Appennino, sono stati trovati degli «ancorotti» che suggeriscono il ritorno di una pratica «barbara» che nelle nostre zone non si vedeva da decenni. Il bracconiere «solleva» un pezzo di carne con un uncino e quando il predatore salta per morderlo, rimane appeso come un pesce all’amo impossibilitato a fuggire e condannato ad un’agonia dolorosa. Un metodo usato per far sparire le carcasse. Con il veleno, infatti, il lupo può andare a morire anche lontano e aumenta il «rischio» che venga trovato, dando maggiori elementi per valutare la reale consistenza del fenomeno del bracconaggio.

Chiara De Carli

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI