Salsomaggiore
A margine del convegno alla corte Tommasini sul futuro di Salsomaggiore, il dottor Franco Frijio, liquidatore giudiziale delle terme di Salsomaggiore e Tabiano Spa, fa il punto sullo stato dell’arte del concordato.
Dopo aver ricordato che il lavoro svolto sinora dagli organi della procedura, dal liquidatore sociale, dai professionisti e dalle istituzioni a vario titolo coinvolte, ha consentito la vendita dell’asset termale-riabilitativo, che ha permesso la continuazione dell’attività dell’azienda terme, oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro, il dottor Frijio ha sottolineato come la cessione del palazzo Berzieri a Cassa depositi e prestiti e la conseguente gestione a un prestigioso player di settore quale Qc terme, assieme alla vendita di altri beni, abbia permesso alla procedura di realizzare un attivo di circa 22 milioni di euro.
«Attivo – ha sottolineato - cui andrà aggiunto il ricavato dei beni ancora invenduti. Tutto ciò permetterà di realizzare il concordato e di soddisfare in percentuale i creditori sociali».
Il liquidatore ha ricordato che per i beni ancora invenduti, tra i quali il Grand hotel Porro, la Casa del bambino, la Casa Violi, si terrà un’asta pubblica il prossimo 4 maggio. «Sono convinto – ha rimarcato Frijio - che il rilancio dell’attività termale, in ripresa dopo la crisi del Covid, potrà essere il volano che darà un impulso positivo all’attività economica di Salsomaggiore e dell’intero comprensorio, che attende da tempo di ripartire e per farlo ha bisogno di terme moderne e attrattive, anche oltre il tradizionale settore delle cure».
Egidio Bandini
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