POLEMICA
La decisione del Comune, in accordo con il neocomandante Usai, di sopprimere il nucleo investigativo della polizia locale creato nel 2018, in controtendenza con quanto sta avvenendo in altri capoluoghi di provincia della nostra regione, annunciata domenica sulla «Gazzetta», ha suscitato già le prime reazioni e critiche, non solo dal mondo della politica, ma anche da quello del Sulpl, il sindacato unitario della Polizia locale.
«Ritorno indietro di 30 anni»
Particolarmente dura è la nota diffusa ieri da Luca Falcitano, segretario regionale del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale), in cui si boccia senza mezzi termini la scelta del Comune. «Nelle battaglie che in questi anni stiamo facendo in tutta Italia da Trieste a Siracusa per la riforma di categoria, - scrive il Sulpl - ci siamo evidentemente persi qualcosa sul fronte delle competenze tradizionali della Polizia locale, magari in una prossima richiesta di incontro che faremo al comandante Usai e all’assessore De Vanna ne chiederemo conto, chissà che non ci siano sfuggite magari le competenze date dalla legge quadro sulla Polizia Locale o dalla legge regionale di riferimento per creare una “Polizia di Comunità”». Il Corpo vedrà, a dire dell’Ente, più uomini in strada, ma a nostro parere anche un nuovo sovraccarico di lavoro per le forze di polizia statale. Evidentemente - è la chiusura della nota del segretario - tutto questo non è chiaro al Comune di Parma che ha deciso una riorganizzazione che è all'opposto della legge regionale e che di fatto farà tornare indietro la Polizia locale di Parma di almeno 30 anni».
FdI: no di Bocchi e Tramuta
Critici, con due note distinte, sono anche i due consiglieri comunali di FdI, il capogruppo Bocchi e Giuseppe Tramuta. «La soppressione del nucleo investigativo della polizia locale ha creato - scrive Bocchi - scontento e frustrazione nel corpo e priva la città di un importante strumento di controllo del territorio. Di recente avevo segnalato il raffronto con il comune di Brescia che ha il nostro stesso numero di abitanti: gli agenti di polizia locale sono ben 298 contro i nostri 160 circa. I risultati conseguiti dal pur esiguo nucleo ora smantellato, dimostrano quanto fosse importante l'attività svolta relativamente a criticità come lo spaccio di droga, la prostituzione, il nomadismo, l'accattonaggio, il controllo degli appartamenti e dei siti degradati e abbandonati, il fenomeno degli street writers e la verifica dell’autenticità di tutti i tipi di documenti. Un altro dato: a Brescia nel 2022 sono state comminate oltre 2500 multe per abbandono dei rifiuti, a Parma solamente 504. Un confronto impietoso, insomma, che fa capire quanto il nucleo operativo di Parma - conclude Bocchi - non avrebbe dovuto essere sciolto ma semmai potenziato».
Tramuta invece scrive che «dopo settimane di indiscrezioni è arrivata la notizia ufficiale riguardante lo smantellamento del Nucleo Investigativo della Polizia locale. Il concetto che “non dovrebbero esistere sovrapposizioni con le altre forze di polizia” punta invece - conclude Tramuta - a ridurre il corpo della Polizia Locale ad una imitazione di quel corpo di Vigili Urbani, cui spettava unicamente il compito di elevare multe e contravvenzioni».
Gian Luca Zurlini
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