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PROTESTA

Largo Visconti, oltre mille firme contro la nuova antenna

Largo Visconti, oltre mille firme contro la nuova antenna

di Pierluigi Dallapina

14 Aprile 2023, 03:01

Portare la protesta contro la nuova antenna Wind-Tre dalla strada al consiglio comunale grazie a una petizione che in poche settimane ha raccolto oltre mille firme. Questa è la speranza dell'agguerrito gruppo di residenti che proprio non vuole saperne di stare in silenzio mentre sta per spuntare, in largo Visconti a pochi passi dal supermercato Conad e a poca distanza dalle loro finestre, un ripetitore alto 36 metri. Il secondo ripetitore presente in zona, dopo quello già attivo sulla residenza universitaria in piazzale Chaplin.

Il piazzale dice «no»

Per riuscire a portare la protesta direttamente in consiglio - e ascoltare il parere dei vari gruppi consiliari sulla vicenda - i residenti che saranno all'ombra della nuova antenna hanno continuato a raccogliere firme nel piazzale, davanti al supermercato, raggiungendo quota 1.102 sottoscrizioni contro il ripetitore.

Mercoledì una delegazione di residenti si è presentata al Duc per consegnare le firme e per fare protocollare la petizione inviata al sindaco Michele Guerra, al presidente del consiglio comunale, Michele Alinovi, e a tutti i consiglieri comunali in cui si chiede, in estrema sintesi, di pensare ad un'alternativa per l'antenna rispetto a largo Visconti. «Noi chiediamo che l'amministrazione comunale ascolti di più i cittadini. Serve maggiore dibattito e confronto», si lamenta Matteo Groppi, uno dei residenti impegnati a fermare il cantiere.

Traslocare l'antenna

Nella petizione si chiede all'amministrazione comunale «di prescrivere una localizzazione alternativa a quella identificata dal gestore», cioè di prevedere il trasloco dell'antenna dal piazzale in un'altra posizione, più lontana rispetto alle finestre dei palazzi che si affacciano su largo Visconti. Ma non è finita, perché si rimprovera all'amministrazione di non aver coinvolto i residenti e per questo viene chiesto di «correggere un iter procedurale che non lascia spazio alla condivisione e alla partecipazione». Insomma, servirebbe più ascolto sia in questo caso specifico che in vista di nuove installazioni.

La discussione in aula

Stando allo Statuto del Comune, articolo 58 comma 3, il presidente del consiglio comunale ha l'obbligo di iscrivere all'ordine del giorno, entro 60 giorni dalla loro ricezione, istanze, petizioni e proposte sottoscritte da almeno mille cittadini (persone che vivono o dimorano stabilmente a Parma). In altre parole, la preoccupazione e le richieste dei residenti non potranno essere ignorate: il consiglio dovrà esprimersi, anche se dopo il via libera di Arpae e di Ausl all'impianto - inizialmente bocciato - lo stop all'antenna è difficile, se non impossibile.

Rabbia e timori

«Al di là delle regole burocratiche, noi che abitiamo nel piazzale ci vedremo spuntare la nuova antenna davanti alle finestre e per questo siamo preoccupati dei possibili effetti negativi delle emissioni elettromagnetiche sulla salute». Luciano Ugolotti è tra coloro che hanno consegnato la petizione al Duc e che ha partecipato al faccia a faccia delle scorse settimane in municipio con l'assessore Gianluca Borghi (Ambiente) per provare a fermare il cantiere. «In piazzale Chaplin c'è già un altro ripetitore. Se verrà installato anche questo noi saremo sottoposti a un tiro incrociato. E pensare che il regolamento comunale sugli impianti di telefonia mobile suggerisce di non concentrare le antenne in uno stesso territorio».

«Valutare le alternative»

Anche il consiglietre comunale del Pd, Marco Alfredo Arcidiacono, si unisce alle richieste dei residenti. «La raccolta firme ha raggiunto una quota importante, a dimostrazione dell'attività e dell'attenzione delle persone. È quindi il caso che le istituzioni si attivino per per affrontare il problema con serietà e, magari, individuare eventuali ulteriori soluzioni indicando una diversa ubicazione dell'impianto».

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