Professione volontario
Nella sede di via Cima Palone del Centro aiuto alla vita c'è uno spazio dedicato ai più piccoli. Un gruppo educativo che accoglie bambini da 0 a 6 anni e che può contare sull'aiuto e sull'entusiasmo di Giulia Franchi, una volontaria diciannovenne «innamorata» del servizio che svolge.
Volontaria a 17 anni
Non era ancora maggiorenne Giulia Franchi quando ha bussato alla porta del Centro aiuto alla vita per spendersi come volontaria. «Ho avuto le idee chiare fin da subito - racconta Giulia, oggi studentessa del primo anno della facoltà di Scienze dell'educazione del nostro Ateneo -. Quando ero in quarta superiore, d'estate ho iniziato di capire come potessi svolgere qualche ora di volontariato e così mi sono guardata intorno e ho incontrato alcuni rappresentanti del Centro aiuto alla vita».
Dopo un primo colloquio conoscitivo, «ho iniziato il mio servizio come animatrice nel laboratorio in Oltretorrente con dei bambini da tre a sei anni - continua - . Sono partita a luglio 2021 e ho proseguito fino a settembre. Poi mi sono occupata del servizio doposcuola per i bambini dai sei anni in avanti».
L'impegno Dalla scorsa estate Giulia Franchi è impegnata come volontaria all'interno del Piccolo gruppo educativo, una realtà che ospita una decina di bambini in età da nido e materna all'interno degli spazi di via Cima Palone. «Al momento offro il mio aiuto per due giorni a settimana - precisa -. Al doposcuola invece sono presente una giornata a settimana. Questo tipo di impegno mi consente di conciliare i tempi per lo studio, anche se presto potrò dedicarmi a tempo pieno a questi servizi».
Il servizio civile Giulia Franchi infatti da maggio inizierà il suo anno di servizio civile all'interno del Centro aiuto alla vita. «Sono sempre stata «innamorata» dei bambini - sottolinea - perché ogni giorno sono una scoperta e una novità. Con loro ti devi mettere in gioco in ogni momento, ti stimolano sempre a dare il meglio. Amo anche la loro innocenza, il loro modo di vivere le giornate mi rende sempre felice».
Bussola per il futuro
Spendersi come volontario può essere anche di aiuto per capire che strada intraprendere nella propria vita. «Grazie al volontariato - osserva - ho capito che strada intraprendere all'Università e quali potessero essere i miei obiettivi. Il mio sogno infatti è di aprire una comunità per bambini e giovani in fattoria, per fare in modo che possano avere un costante contatto con la natura e gli animali».
Il messaggio ai coetanei
Giulia Franchi invita i propri coetanei a entrare nel mondo del volontariato. «Ci sono tantissimi ambiti in cui potersi mettere in gioco - rimarca - è davvero difficile non trovare nulla che rispecchi le proprie attitudini, il tempo libero che abbiamo a disposizione». «E poi - conclude - fare del bene aiuta tanto a crescere e realizzarsi. C'è poco da spiegare, bisogna provare per capire quanto è utile a se stessi e agli altri fare i volontari».
Luca Molinari
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata