Collecchio
Addio ad Aldo Rodolfi, 77 anni, pensionato per anni commerciante e figura molto nota a Collecchio: con la moglie Concetta, infatti, ha gestito per 25 anni il negozio di abbigliamento presente al centro commerciale.
Amico di tutti
Con lui se ne va un pezzo di storia del paese: generoso, pieno di vita, disponibile, garbato è stato il commerciante amico di tutti. «Lo ricordo in negozio con Concetta – spiega un ex cliente –. Quando entravi ti accoglieva come in un salotto, un luogo che nel tempo è diventato famigliare ai collecchiesi».
Professionalità
«Ci mancheranno il suo fair play, la sua disponibilità, la professionalità con cui sapeva consigliare i clienti. Nel tempo era diventato un amico». Era originario di Salsomaggiore Terme dove era nato nel 1946, il più giovane di cinque fratelli. Sposatosi con Concetta nel 1972, per alcuni anni ha lavorato alla Tep come autista, fino al 1990, quando ha aperto con lei il negozio nel centro commerciale di Collecchio. Attivo, perspicace, fu uno dei promotori della realizzazione del centro stesso alla fine degli anni Ottanta.
Lungimirante
Un’idea avveniristica che è riuscito a realizzare: per anni ha svolto anche il ruolo di coordinatore dei negozi presenti al suo interno. Una vita, la sua, dedicata alla famiglia ed al lavoro. Dopo il matrimonio, la nascita delle figlie Laura ed Elena, seguita da quella dei quattro nipoti.
Il matrimonio
Era molto legato alla moglie Concetta Canali con cui ha festeggiato il cinquantesimo di matrimonio nel 2022 e che ha sempre aiutato nel suo lavoro fin dall’apertura del suo primo negozio di abbigliamento nel 1973 in piazza Partigiani, prima di approdare al centro commerciale nel 1990.
Impegno all'Avis
Attento ai bisogni del prossimo, Aldo si è sempre dato da fare per gli altri: per anni è stato donatore Avis, insignito della medaglia d’oro. Ha donato i propri organi tra cui il cuore, donatore più anziano d’Italia. «Per noi è stato un esempio – lo ricordano alcuni amici con commozione – una persona onesta, corretta, dotata di grande umanità. Siamo contenti che il suo cuore continui a battere».
Gian Carlo Zanacca
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