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Monchio

Micheli, il valore delle idee: ricordata la figura del senatore

Micheli, il valore delle idee: ricordata la figura del senatore

di Beatrice Minozzi

23 Aprile 2023, 03:01

Monchio La tavola rotonda organizzata dal centro studi «La giovane montagna» di Corniglio, Monchio, Palanzano e Tizzano in occasione della Giornata della Terra per l’ambiente e la salvaguardia del pianeta è stata occasione per ricordare e celebrare la figura del senatore Giuseppe Micheli, «patriarca» della montagna, ma anche per parlare dei problemi attuali e delle prospettive del territorio montano.

È stato un incontro coinvolgente, che ha preso il via tracciando le azioni chiave di una figura quasi epica come è stata quella di Giuseppe Micheli per poi arrivare a trattare temi di stretta attualità come la centralità di un territorio – quello del crinale appenninico – che non deve essere più considerato zona marginale, ma anche, più in generale, la difesa e la salvaguardia dell’ambiente e del pianeta.

Ad aprire l’incontro è stato Corrado Mansanti, presidente del centro studi «Giovane montagna» che, dopo aver dato il benvenuto ai presenti, ha tracciato un preciso ritratto del senatore Micheli, figura di spicco della politica italiana, senatore e più volte deputato e ministro del Regno d’Italia, per poi introdurre Giovanni Martinelli, «micheliano» di vecchia data come lui stesso si è definito, che ha firmato la regia dei due filmati grazie ai quali è stata approfondita ulteriormente la figura di Micheli.

Il primo, «Il villaggio Micheli (Ballone) compie 100 anni», girato lo scorso anno con uno smartphone, celebra i 100 anni della ricostruzione di Ballone, frazione cornigliese che andò parzialmente distrutta nel 1915 a seguito di una grossa frana. Fu proprio Micheli a far sì che venissero superati gli ostacoli legislativi che precludevano il concorso dello Stato nella ricostruzione del paese a cui, per questo, fu aggiunto il nome di «Villaggio Micheli». Con il secondo documentario, dal titolo «Giuseppe Micheli: 50 anni di storia d’Italia», Martinelli ha invece ricostruito la figura di Micheli grazie ai ricordi di Sergio Passera.

La parola è poi passata a Luciano Mazzoni Benoni, studioso di antropologia e teologia delle religioni e membro del centro studi, che ha ripreso un passaggio del documentario per sottolineare l’importanza di cambiare prospettiva e di riconoscere la centralità del nostro Appennino, territorio ponte tra il territorio emiliano e quello lunense.

«Non c’è giornata migliore di oggi, Giornata della terra, per riflettere su questo tema» ha affermato Mazzoni, che ha poi citato il filosofo gesuita Teilhard de Chardin per invitare a riflettere sul «senso cosmico» e sull’importanza di intensificare quanto più possibile l’asse che lega il nostro territorio a quello della Lunigiana.

Tra gli interventi del pubblico che si è riunito nella biblioteca comunale di Monchio, interessante quello di Michele Berini, del Consorzio del Parmigiano Reggiano e membro della Comunità «Valli dei Cavalieri», che ha ricordato l’importanza degli agricoltori, che sono tra gli ultimi baluardi della nostra montagna, mentre Mauro Massa, ha riflettuto «sulla passione, la competenza, l’organizzazione, ma soprattutto sulla capacità del «fare», cioè di porsi obiettivi e di raggiungerli, quali caratteristiche che hanno contraddistinto Giuseppe Micheli. Purtroppo oggi sono molto pochi i soggetti politici che gli assomigliano. Considerando inoltre il suo amore per la montagna, un Micheli oggi ci vorrebbe davvero».

Beatrice Minozzi

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