Berceto
Vincono i bambini e vince Fido, comunque la si valuti. Resta da capire se vince (o se perde) la tutela dell’ambiente. Il perché dei primi due punti è presto spiegato: dopo la querelle tra il sindaco Luigi Lucchi e l’associazione «Gli amici dei cani Berceto», il capoluogo non rinuncia né alla costruzione del nuovo asilo all’interno del parco Bonati, né all’area sgambamento, sfrattata suo malgrado dal citato parco storico per far posto al costruendo asilo.
Che non sarà più, infatti, nell’area intitolata a «Lucia Vaioli», ma in quella del Seminario. E a comunicarlo ai cittadini, è lo stesso primo cittadino. «Lo scorso 10 aprile è stata ultimata l’area sgambamento comunale in una zona di pregio qual è il Parco del Seminario – fa infatti sapere Lucchi – e domani (1° maggio, ndr.) sarà aperta a tutti. Molti mi criticano, ritenendo che a Berceto un’area sgambamento sia inutile visto l’immediatezza dei prati e boschi. Invece con piacere punto su un servizio di civiltà e lo faccio anche per rispettare il mio programma elettorale del 2009, che tra i punti programmatici includeva appunto l’area sgambamento che abbiamo da anni e che avremo ancora. In una porzione di terreno del Parco Bonati sorgerà invece il polo dell’infanzia comunale finanziato dal Pnrr».
L’associazione, dunque, piega giocoforza il capo ma, sui social, continua a esprimere la propria contrarietà perché (e qui arriva il nodo del terzo punto in apertura) ritiene che l’operazione in atto al Bonati altro non sia che una «cementificazione selvaggia» di un patrimonio naturale fatto di «3.500 mq di terreno tra pini, noccioli, cornioli e rose» in favore «di un maxi polo dell’infanzia del valore di 2 milioni di euro, in un paese con meno di 2mila abitanti e con meno di 10 bambini all’asilo nido già presente». Il presidente de «Gli amici dei cani Berceto» Gianfranco Villella fa intanto sapere che l’associazione, durante l’ultima assemblea del consiglio direttivo che si è tenuto il 25 aprile, non intende accettare la proposta di prendere in gestione la nuova area comunale. La decisione è stata comunicata a Lucchi dopo essere stata «deliberata all’unanimità».
L’associazione, tuttavia, fa sapere che «valuterà con grande piacere qualsiasi futura proposta collaborativa con l’amministrazione comunale». Il sindaco Lucchi dunque tira dritto, è soddisfatto della decisione presa e intanto invita i bercetesi «a fare buon uso dell’acqua pubblica della fontanella e di raccogliere gli escrementi dimostrando senso civico». Monica Rossi
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