INCENDIO di via emilio lepido
Nel fumo denso, nero e acre sprigionato dall'incendio di giovedì pomeriggio era presente anche la diossina in una concentrazione 28 volte superiore al dato di fondo, cioè al valore normalmente presente nell'aria delle città. La conferma è arrivata ieri sera quando Arpae ha reso noti i primi risultati delle analisi sulla qualità dell'aria durante la fase più intensa del rogo. Nel frattempo, i tecnici dell'Agenzia regionale ribadiscono la validità dell'ordinanza del sindaco - in vigore fino alle 19 di domani - che vieta, tra le altre cose, per bambini e donne in gravidanza il consumo di ortaggi coltivati in un raggio di 1,4 chilometri dal rogo (i soggetti non a rischio sono invitati a lavare e a sbucciare frutta e verdura), in quanto la maggior parte della diossina emessa viene assorbita attraverso i cibi.
«I dati raccolti venerdì e arrivati dai laboratori ci dicono che le misure di precauzione in questi casi sono sempre una scelta oculata - afferma il sindaco Michele Guerra - e ringrazio in modo particolare Asl, Arpae e i settori del Comune interessati per la loro azione. Nelle prossime ore convocherò un nuovo vertice per capire se prorogare ulteriormente l’ordinanza in vigore fino a martedì sera. Nel frattempo proseguiranno i monitoraggi per consentirci di esprimere ogni valutazione sulla base dei dati».
Le rilevazioni condotte da Arpae in via XXVIV Maggio, nell'area della Casa di comunità con un campionatore ad alto volume, hanno riscontrato una concentrazione di diossine/furani pari a 1,117 picogrammi per metro cubo, un valore 28 volte superiore agli 0,040 pg/m3 considerati come dato normalmente riscontrato nei contesti urbani.
«Il monitoraggio dell'area continuerà anche nei prossimi giorni, ma se i risultati delle prossime analisi daranno esiti tranquillizzanti non ci sarà necessità di proseguire», spiega Michele Frascari, responsabile d'area di Arpae Parma.
L'Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che se vengono trovati valori superiori agli 0,3 pg/m3, bisogna monitorare la fonte di emissione e fare in modo che l'inquinamento non sia costante nel tempo. Ecco perché Arpae continuerà a tenere sotto controllo l'aria attorno al magazzino di via Emilio Lepido divorato dalle fiamme.
Ma attenzione, il vero pericolo, quando si parla di diossina, non arriva dall'aria, ma dal cibo. «Non esistono limiti per quanto riguarda la qualità dell'aria, perché per le diossine è stato verificato che per il corpo umano la principale catena di trasmissione è il cibo». Quindi è di fondamentale importanza rispettare l'ordinanza del sindaco.
La nota dell'Arpae prosegue tranquillizzando sugli altri valori: sia i policlorobifenili (0,047 pg/m3) che il benzoapirene (0,19 nanogrammi/m3) sono al di sotto dei valori di pericolo per la salute. Le analisi sui campionamenti sono state condotte nel laboratorio Aprae di Ravenna, mentre domani il sindaco convocherà una nuova riunione per fare il punto sulle misure di precauzione.
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