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ALESSANDRO CHIESI

«Parma, io ci sto! tanti progetti nel segno della crescita e della sostenibilità»

«Parma, io ci sto! tanti progetti nel segno della crescita e della sostenibilità»

di Pierluigi Dallapina

04 Maggio 2023, 03:01

Migliorare il dialogo fra i giovani e le imprese per assicurare un lavoro ai primi e persone competenti e motivate alle seconde. Ma anche incentivare gli investimenti dei privati a favore della sostenibilità, completare l'edificio della scuola di alta formazione, concludere uno studio sulla rigenerazione urbana e rilanciare l'Orto botanico, un gioiello verde incastonato nel centro città. Il futuro di «Parma, io ci sto!», che ha raggiunto quota 136 soci, è un caleidoscopio di iniziative, come spiega il presidente Alessandro Chiesi a poche settimane di distanza dall'assemblea dei soci. Ma prima di parlare dei progetti, parte da una riflessione sulle nuove generazioni.

Giovani e lavoro, spesso l'offerta non incontra la domanda. Perché?

«Le nuove generazioni non trovano opportunità, mentre le aziende faticano a trovare persone. Inoltre, non sempre il sistema educativo riesce a formare quelle competenze di cui c'è bisogno, anche perché il mondo del lavoro cambia molto velocemente».

Come risolvere il problema?

«Le aziende devono comunicare i loro valori, la loro visione, per rendersi più attrattive agli occhi dei giovani. Bisogna sostenere le politiche per la genitorialità e creare maggiore interazione fra la scuola e il lavoro. Il Comune ha anche lanciato l'idea ci creare un board di giovani in “Parma, io ci sto!”. Dobbiamo rendere la nostra comunità più a misura di giovani per una maggiore crescita e un reale e diffuso benessere».

Quali nuovi progetti sta portando avanti l'associazione?

«Stiamo lavorando a un'iniziativa sulla rigenerazione urbana, che è una priorità emersa all'interno del progetto #dieci. Abbiamo condotto uno studio con Nomisma e contiamo di presentare a breve i risultati».

Un altro punto cardine dell'associazione è la sostenibilità. Cosa state facendo in questo campo?

«Stiamo continuando a lavorare al disegno di legge denominato Act bonus che mira a garantire incentivi fiscali ai privati che realizzano investimenti a favore della sostenibilità. Al momento, per le imprese questi costi non sono deducibili, ma stiamo portando avanti un dialogo con il nuovo Governo e siamo fiduciosi. Anche se quelli della politica sono tempi lunghi».

E poi c'è l'iniziativa a favore dell'Orto botanico, un giardino unico, ma forse poco conosciuto.

«I lavori sul verde sono già iniziati. L'obiettivo è di riqualificare questo luogo speciale nel cuore della città. Una raccolta fondi importante è già iniziata grazie al lavoro con l'Università. Abbiamo garantito la presenza di investitori privati. Alcune risorse arriveranno anche dal Pnrr, quindi i cantieri dovranno iniziare in tempi brevi».

A che punto sono i lavori della scuola di alta formazione?

«Questa scuola dedicata all'alta formazione per gli alimenti e la nutrizione è stata il primo grande progetto di “Parma, io ci sto!”, un progetto che ha coinvolto l'Università. Speriamo che entro la fine dell'anno la struttura possa vedere il taglio del nastro. I contenuti invece sono già operativi dal alcuni anni».

A proposito di collaborazioni con l'ateneo, a che punto è Transition Farm per far dialogare giovani e imprese?

«La nuova edizione di Transition Farm inizierà a breve ed è un prototipo che nasce dal modello Parma. Si tratta di una piattaforma sul tema dello sviluppo sostenibile che è diventata un vero e proprio corso di formazione manageriale dell'offerta formativa dell'ateneo, grazie alla convenzione siglata con Cisita».

Quella della sostenibilità è diventato un vero comandamento.

«Per le imprese è un tema ineluttabile, non solo per gli obblighi legati alla nuova normativa europea. Le aziende con più esperienza in questo campo possono aiutare tutto il sistema a definire percorsi di crescita sostenibili».

A proposito di imprese, le aziende del territorio tornano ad aprire le porte ai visitatori.

«Da maggio a giugno, e poi da settembre a novembre, 37 aziende parteciperanno all'iniziativa “Imprese aperte”, nata tre anni fa all'interno di Parma capitale italiana della cultura. Grazie a questa iniziativa le aziende potranno farsi conoscere dai giovani e dalle loro famiglie, per mostrare a tutti le loro persone, la loro visione e i loro valori».

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