×
×
☰ MENU

LIRICA

Regio, trionfo dei «Pagliacci»

Regio, trionfo dei «Pagliacci»

di Lucia Brighenti

06 Maggio 2023, 03:01

«Uno squarcio di vita»: le parole pronunciate nel prologo da Tonio/Taddeo, calzano a pennello per l’allestimento firmato Franco Zeffirelli di «Pagliacci», opera di Ruggero Leoncavallo andata in scena ieri sera come ultimo titolo della Stagione Lirica 2023 del Teatro Regio di Parma. Accolta da caldi applausi del pubblico a scena aperta e da dieci minuti di ovazioni al termine dello spettacolo, complice un cast di livello e una buona resa musicale, la serata è stata un successo indubbio, con infinite richieste di bis per Gregory Kunde (Canio/Pagliaccio) al termine di «Vesti la giubba». Il senso drammatico di quest’aria, in cui recitazione e vita si intrecciano e si scontrano, ha avuto piena realizzazione nell’interpretazione del tenore, senza nulla perdere nella sua replica a sipario chiuso, con l’occhio di bue che illuminava il solo Kunde sul proscenio.

Lo spettacolo del 1992 non dimostra la sua età, così come ancora giovane è il pensiero del regista fiorentino di cui si celebra quest’anno il centenario della nascita. Del resto, anche l’opera, rappresentata la prima volta nel 1892 e ispirata a un fatto di cronaca, affronta temi ancora oggi purtroppo attuali. Qui ripreso da Stefano Trespidi - che, a lungo collaboratore di Zeffirelli, ne porta avanti la lezione - l’allestimento offre un campo lungo in cui la vicenda di Nedda, Canio, Silvio e Tonio si staglia su un brulicare di vita a più piani, ambientato in un quartiere popolare del Sud Italia. Il gioco del teatro nel teatro si rispecchia nella moltiplicazione delle scene. Ogni finestra e ogni balcone che si affacciano sul palcoscenico offrono potenziali storie da narrare e l’occhio dello spettatore si può perdere in ogni angolo scoprendo mondi e vite, mossi con uguale attenzione.

«Uno squarcio di vita», appunto, che dà una perfetta realizzazione della dimensione corale di quest’opera, sostenuta anche dalla bella prova delle due compagini vocali in scena: il Coro del Teatro Regio di Parma preparato con la consueta maestria da Martino Faggiani, e le brave voci bianche del Teatro Regio di Parma, preparate da Massimo Fiocchi Malaspina. Le scene di Franco Zeffirelli sono state riprese da Carlo Centolavigna; i variopinti e bellissimi costumi sono di Raimonda Gaetani e le luci di Andrea Borelli.

Il successo ha accolto anche gli altri componenti del cast, a partire Vladimir Stoyanov, beniamino del pubblico parmigiano, al suo debutto nel ruolo di Tonio/Taddeo, e Valeria Sepe, una Nedda / Colombina a suo agio nella parte. Apprezzati anche Matteo Mezzaro (Peppe / Arlecchino) e Alessandro Luongo (Silvio).

Applaudito il maestro concertatore Andrea Battistoni, sul podio dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, che ha saputo tenere bene l’equilibrio tra buca e palcoscenico, dando una lettura della partitura appassionata e screziata.

Lucia Brighenti

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI