Aveva 59 anni
E’ stato un uomo forte, tenace, granitico. E, queste doti, le testimoniò, non solo nella professione medica, che ha amato tanto ed onorato nel migliore dei modi, ma pure nella vita. Infatti, anche nel corso della malattia che lo colpì qualche anno fa, ha sopportato il dolore ed il disagio con grande coraggio ed altrettanta dignità tipiche delle persone che non mollano mai.
Alessandro Piantoni, è deceduto nei giorni scorsi all’età di 59 anni. Di illustre famiglia (il padre Guido, ora novantaquattrenne, è stato uno stimato pediatra mentre lo zio, Carlo Piantoni, scomparso nel 2020, fu una leggenda nel mondo della scuola, prima come insegnante e poi come preside del «Melloni») Alessandro, parmigiano, con infanzia ed adolescenza trascorse nella zona di piazzale Maestri, dopo la maturità scientifica conseguita al liceo Ulivi, si laureò in Medicina presso la nostra Università. E poi la specializzazione in Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’ Adolescenza presso l’ateneo di Pavia.
Svolse diversi ed importanti incarichi in strutture mediche di Pavia ma, soprattutto, del reggiano, mantovano e cremonese come a Viadana, Casalmaggiore e negli ospedali di Cremona e Oglio Po. Persona dotata di straordinaria sensibilità e grande generosità nei confronti dei suoi giovani pazienti e delle loro famiglie, amava molto la storia, come pure era un attento lettore. Fu anche un appassionato di moto, aerei, modellismo e viaggi, come non rinunciava al suo sport preferito: lo sci.
Alessandro, comunque, considerava l’amicizia un valore sacro e ciò lo testimoniò sempre ed in ogni occasione sin dai tempi della scuola che nella professione nei confronti di colleghi e collaboratori. Cosi lo ricordano i colleghi del Servizio di Neuropsichiatria di Guastalla del quale era il responsabile.
«Alessandro ci ha lasciato dopo aver combattuto con forza e coraggio una lunga malattia. In tanti colleghi hanno potuto apprezzare la sua dedizione, l’impegno e la preoccupazione per una professione delicata e preziosa, quale quella di Neuropsichiatra Infantile, che ha portato avanti fino a quando la malattia glielo ha reso possibile e per cui si è sempre interessato anche negli ultimi mesi. Ha sempre cercato di costruire relazioni positive con tutti gli altri Servizi con acume e spirito brillante. Noi, però, abbiamo avuto la fortuna più grande, quella di averlo conosciuto a fondo, di aver condiviso la quotidianità del lavoro, di aver fatto un pezzo di strada insieme, di essere cresciuti con lui, negli anni, come persone, come operatori e come equipe. Colto, intelligente, ironico, dalla battuta fine, sempre con un punto di vista sorprendente e originale. Anche quando era oberato dagli impegni e dalle emergenze, per noi c’era sempre: disponibile all’ascolto, pronto ad assumersi le responsabilità, capace di trovare una soluzione e a supportarci nelle decisioni. Sapeva riconoscere ed apprezzare i talenti di ciascuno. Giunto a Guastalla alla fine degli anni ‘90 ha saputo costruire il “suo“ servizio e farlo crescere negli anni; nonostante gli avvicendamenti di tanti operatori ha sempre creduto nella coesione del gruppo. Il dottor Piantoni è stato a lungo il nostro punto di riferimento e, seppur immensamente addolorati per il vuoto che lascerà, siamo certi che, quel che lui ha seminato, verrà portato avanti con la stessa passione e determinazione».
Era legatissimo alla famiglia: alla moglie Dina e agli adorati figli Amelia, Miriam e Stefano, come pure all’anziano padre Guido, al fratello Michele e alla sorella Federica.
Lorenzo Sartorio
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