Oltretorrente
La povertà a Parma? Cresce e i dati della mensa di via Turchi parlano chiaro: a pranzo sono un centinaio le persone che si rivolgono al servizio della Caritas e alla sera sono ben 140.
Stranieri, certo, ma anche tanti italiani: anziani, giovani e addirittura mamme con i bambini. Un aumento già registrato durante la pandemia, ma che nell'ultimo anno ha visto un incremento significativo: «Nel 2019 distribuivamo 62.311 pasti all'anno - spiega la direttrice della Caritas Cecilia Scaffardi -, mentre nel 2020 siamo saliti fino a 77.763 pasti in un anno. Poi nel 2021 c'è stato un assestamento: 63.112 pasti, per cui siamo ritornati ai valori precedenti la pandemia, pur con mille pasti in più del 2019. Ma nel 2022 l'aumento è importante: in un anno 70.992 pasti erogati». Persone per i quali la pensione non basta più, persone che hanno perso il lavoro e che faticano a ritrovarlo, ma anche giovani che non riescono a trovare la strada del futuro. E meno male che il servizio della Caritas non molla: «È da dicembre che la Caritas non fa più servizio da asporto - continua la Scaffardi -, per cui non sono i nostri poveri ad abbondare i rifiuti dei pasti in giro nell'Oltretorrente». Dopo le polemiche di residenti e commercianti dello storico quartiere, che si erano lamentati della sporcizia lasciata sulle panchine e per terra dalle persone che usufruiscono del servizio mensa di via Turchi, la direttrice Scaffardi ci tiene a fare alcune precisazioni: «Da cinque mesi la nostra mensa ha ripristinato il pasto in loco e non diamo più cibo da asporto ai poveri - spiega Scaffardi -, per cui è impossibile che abbandonano i rifiuti dei pranzi e delle cene. Il cibo da asporto deve seguire delle procedure igienico sanitarie che richiedono varie regole e costi e noi non vedevamo l'ora di ripristinare i pasti in mensa. Crediamo che il fatto di poter mangiare tutti insieme sia un valore importante. Tuttavia è grazie all'asporto che la mensa è rimasta sempre aperta anche nel periodo della pandemia. Voglio però sottolineare che abbiamo sempre invitato le persone a seguire precise regole e abbiamo fatto tutto quello che potevamo per evitare uno scorretto smaltimento dei rifiuti: nei nostri compiti non c'è solo l'erogazione dei pasti, ma anche l'accompagnamento educativo. Chiaramente non possiamo però seguire i nostri poveri passo dopo passo, per cui se c'è stato in passato il problema dell'abbandono dei rifiuti ci dispiace molto». Se però è vero che tra via Imbriani e piazzale Picelli c'è il problema dell'abbandono dei rifiuti le cause vanno cercate altrove: «Forse il mancato rispetto dell'ambiente viene da altre forme e non dall'abbandono dei nostri cibi da asporto - conclude Scaffardi -. E anche noi siamo preoccupati del problema: per noi è molto bello trovarci in Oltretorrente, un quartiere ricco di storia e di accoglienza».
Mara Varoli
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