La festa al Circolo Arci Toscanini
La Coppa delle Coppe fa il suo ingresso trionfale, sulle note di «We Are The Champions» dei Queen, «cullata» da uno dei simboli di quel Parma, Sandro Melli, con la stessa dolcezza che si riserva a un bimbo appena nato e salutata da un'ovazione. Trent'anni dopo, è tutto ancora bello come allora. Anche se questo 12 maggio 2023 lo si vive lontano da Wembley, il tempio del calcio mondiale che in questo stesso giorno del 1993 salutò il primo trionfo europeo del Parma. Magia di una coppa europea sollevata al cielo e il cui ricordo continua a destare meraviglia, a sollecitare emozioni incancellabili.
Trent'anni dopo, alcuni dei protagonisti del collettivo meraviglioso allenato da Nevio Scala che fece innamorare l'Italia e l'Europa si sono ritrovati al Circolo Arci Toscanini, alla Crocetta, per celebrare l'anniversario speciale di una mitica impresa, insieme al Centro di Coordinamento dei Parma Clubs. Calorosa e piena di entusiasmo l'accoglienza riservata a Melli, a Gigi Apolloni, Marco Ferrari e Cornelio Donati, allo storico massaggiatore gialloblù Claudio Bozzetti e ad un altro grande ex, Marco Giandebiaggi.
«Non può esserci niente di meglio che rivivere la grande bellezza di quella serata indimenticabile, ancora una volta, in compagnia dei nostri tifosi» sottolinea Apolloni. «Di Wembley - aggiunge l'ex difensore - ricordo soprattutto la gente di Parma, i 12.000 presenti sugli spalti: qualcuno di loro l'ho incrociato stasera».
«Il mio ingresso con la Coppa delle Coppe? Ne ho approfittato perché non c'era Minotti: lui è uno di quelli che il trofeo non lo mollava mai...» scherza Melli, in gol quella sera.
Una cena speciale per un giorno speciale. Dove il Parma di ieri ha idealmente abbracciato quello di oggi, rappresentato per l'occasione dal direttore operativo Stefano Perrone, dallo Slo Giuseppe Squarcia, dal responsabile Comunicazione Fabrizio Cometti e da quello della Comunicazione Giovanile e Femminile Gabriele Majo.
Il Museo del Parma «Ernesto Ceresini» ha portato ed esposto due cimeli di quella finale: le maglie di Tino Asprilla e Marco Ballotta, subito immortalate dagli smartphone di ultima generazione per un selfie da conservare nel cassetto dei ricordi più cari. Da brividi. La notte di Wembley vive e vivrà per sempre negli occhi di chi scese in campo contro i belgi dell'Anversa. Così come vive e vivrà in eterno nei cuori dei tifosi. Lo sa bene Angelo Manfredini. «Di quel 12 maggio 1993 ho tutto scolpito nella mente, in maniera nitida» osserva il leader del Centro di Coordinamento dei Parma Clubs. Che agli eroi di Wembley ha consegnato, a nome di tutti i tifosi presenti, una targa con una dedica speciale: «Le parole non bastavano per conquistare l'Europa, ma sudando e amando questa Maglia». «Gli applausi verso i nostri giocatori - ricorda Manfredini - cominciarono già prima del riscaldamento». E trent'anni dopo non sono ancora terminati...
Vittorio Rotolo
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata