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Sbarca anche a Parma la protesta degli studenti universitari contro il caro affitti: non ci possiamo più permettere la casa? Vivremo in tenda. E via con le canadesi piantate davanti alle aule, in giardinetti o cortili.
Un movimento abbastanza spontaneo nato il 2 maggio scorso da una studentessa del Politecnico di Milano, Ilaria Lamella, in difficoltà a pagare i quasi 700 euro mensili (fra affitto e spese) per poter continuare a vivere in città. E che si sta estendo a macchia d'olio in tutta Italia.
Da ieri pomeriggio un gruppo di studenti dell'ateneo di Parma (rappresentanti di Udu, Ecologia politica, Arci Post e Arci L'Onda) ha piantato cinque tende nel piazzale davanti alla sede del dipartimento di Economia, in via Kennedy. Minacciano di non andarsene finché non avranno ottenuto risposte, soprattutto a livello nazionale.
«La ministra dell'Università Anna Maria Bernini non si è finora presentata al Consiglio nazionale degli studenti universitari per ascoltare le nostre richieste. Un disinteresse inaccettabile» dice Antonio Cento de «L'Onda», studente di filosofia e origini meridionali: camera a San Lazzaro a 235 euro mensili più spese («che il prossimo anno diventeranno 275», spiega), più 190 euro l'anno per l'abbonamento al bus. «Non sono povero, papà è pensionato e mamma insegnante e mio fratello lavora, ma il peso dei miei studi sulla famiglia è sempre maggiore», dice.
Il problema non è solo economico, fanno notare gli studenti. «In questa città che si dipinge a misura di studenti e studentesse, inclusiva e accogliente, la realtà è ben diversa. Trovare un alloggio si scontra con pregiudizi e sessimo: è difficile per gli studenti stranieri o per chi arriva dal sud, e ancor più per gli uomini. Alcuni proprietari chiariscono che affitteranno “solo a donne”», dice Lorenzo Tanchis, dalla provincia di Sassari, studente di Scienze gastronomiche e beneficiario di borsa di studio. Ma non di un alloggio Er.go, che per vari problemi ha perso: «E come me nel 2020 sono rimasti esclusi una settantina di studenti idonei, per requisiti di reddito, all'alloggio universitario», dice.
«Il mercato degli affitti è fermo, quindi i costi aumentano. A fronte di una popolazione di circa 17.000 studenti fuorisede, i posti letto negli alloggi pubblici di Er.go sono poco più di 600. Fra affitto e spese, avere una camera a Parma costa dai 350 ai 380 euro al mese» incalza Marella Porcari, da Matera, studentessa di economia, dal 2019 a Parma.
Eppure, fa notare Roberto Panzera, rappresentante degli studenti nel Cda dell'Università, «in città ci sono 16 mila alloggi sfitti e oltre 70 mila in provincia che potrebbero essere utilizzati per fronteggiare almeno l'emergenza. La politica favorisce la privatizzazione dei servizi, piuttosto che investire in quelli pubblici. I famosi 660 milioni per l’edilizia universitaria, già precedentemente stanziati e sbloccati a seguito delle pressioni di noi studenti, andranno ai privati attraverso incentivi, sgravi fiscali e “apertura al partenariato tra pubblico e privato”. Operazioni che si dovrebbero tradurre in un misero risparmio del 15% per gli studenti, mentre si ampliano i margini di profitto di costruttori e proprietari di immobili».
Monica Tiezzi
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