PARMA
Schianto di via Muratori, indagato l'amico e l'altro scooterista. Ieri Castelnovo Sotto ha dato l'addio a Matteo Botti, il sedicenne originario del paese reggiano morto martedì scorso all'ospedale Maggiore dopo un gravissimo incidente stradale avvenuto la sera di domenica 7 maggio.
Il giovane era, al posto del passeggero, in sella a uno scooter, guidato da un altro sedicenne, e non portava il casco. Il mezzo, uno scarabeo blu risultato rubato poco prima in via Montanara, per cause al vaglio della polizia locale, in via Muratori si è scontrato con un altro scooter, condotto da un diciassettenne, che stava sopraggiungendo.
Uno schianto terribile in cui quest'ultimo ha riportato ferite di media gravità.
Le condizioni di Matteo sono invece apparse subito gravissime e il sedicenne è stato trasportato dall'ambulanza del 118 nel reparto di Rianimazione del Maggiore dov'è spirato un giorno e mezzo più tardi.
Dopo lo schianto, il conducente dello scooter su cui viaggiava anche il giovane deceduto, ha fatto perdere le sue tracce. Ma la sua fuga, che è passata anche dalla parrocchia di un sacerdote amico che lo avrebbe convinto a costituirsi, è finita di lì a poco. Trovato e sequestrato lo scooter e individuato il sedicenne, la polizia locale ha sentito il ragazzo al comando di via del Taglio. Ora il giovane risulta indagato a piede libero dalla procura dei minori di Bologna per omicidio stradale e furto aggravato. Anche il diciassettenne che era in sella all'altro scooter che si è scontrato con lo Scarabeo risulta indagato per omicidio stradale. Ma la sua posizione sembrerebbe meno pesante di quella dell'altro ragazzo.
Nel frattempo ieri nel cimitero del paese reggiano dove è stato celebrato il funerale è stata tantissima la gente che si è data appuntamento per tributare l'ultimo saluto al giovane morto nell'incidente.
Tantissimi i giovani che conoscevano quel ragazzo descritto come generoso ed espansivo, ma non solo.
La famiglia di Matteo - il papà Stefano, la madre Simona, le sorelle Sara e Chiara e il fratello Luca - è molto conosciuta; sia il papà che la mamma sono infermieri, il primo all'ospedale di Reggio Emilia mentre la seconda a Parma. Moltissima gente, dunque, ha voluto star loro vicino in questo momento terribile. Ma la morte del figlio, pur nell'immenso dolore, aiuterà chi sta male. La famiglia ha, infatti, autorizzato l'espianto degli organi.
Tanti, inoltre, ieri pomeriggio, i fiori su quella bara bianca. Per un ultimo, straziante saluto a un giovane che tra poco sarebbe anche diventato zio.
Come strazianti ma piene di amore sono state le parole di suo padre Stefano che lo ha salutato così: «Matteo, ti ho seguito ovunque - ha detto davanti a una folla commossa -, ma stavolta mi hai fregato perché sei andato nell'unico posto in cui non ti posso seguire. Però so che ti ritroverò».
Michele Ceparano
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