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Intervista

Ramin Bahrami sarà a Busseto: «Il mio pensiero è per le vittime dell'alluvione»

Ramin Bahrami sarà a Busseto: «Il mio pensiero è per le vittime dell'alluvione»

di Pierangelo Pettenati

22 Maggio 2023, 03:01

La ventiquattresima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, prenderà il via domani alle 21 dal Teatro Verdi di Busseto con la serata dal titolo «Dalla terra dei felici al presente. un omaggio a Giuseppe Verdi».

L’evento inizierà con lo scrittore nigeriano Premio Nobel per la Letteratura 1986 Wole Soyinka in un dialogo con Stefano Salis; sul palco anche Luigi Serafini, artista, architetto e designer, la cui opera surreale Codex Seraphinianus (1981) è citata in «Cronache dalla terra dei più felici al mondo» (La nave di Teseo), il nuovo libro di Soyinka che segna il suo ritorno al romanzo dopo 50 anni. Nicola Lagioia (premio Strega 2015 e direttore del Salone del Libro di Torino) interverrà in video mentre saranno presenti per i saluti istituzionali il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il dindaco di Buseto Stefano Nevicati. Introduce Elisabetta Sgarbi.

Il tema de La Milanesiana di quest’anno è “Ritorni” e si rivolge a “chi lascia la propria terra sperando di non farci più ritorno, chi parte sognando di tornarci”; è la stessa Elisabetta Sgarbi a definire il senso di questi ritorni, anche in riferimento proprio a Giuseppe Verdi, che con la propria terra d’origine ha avuto un rapporto complicato: «Chi ama veramente la propria terra, ha con essa un rapporto conflittuale. La conosce e la teme. Conoscenza e timore sono sintomi di un desiderio più profondo che non il semplice stare in un posto. Si pensi all’ospite a Wole Soyinka che dopo 50 anni “torna” al romanzo, e vi “torna” “tornando” nella sua terra, la Nigeria. I ritorni fanno parte di noi, sospetto che ogni volta che partiamo in realtà torniamo». Nell’intervista concessa alla Gazzetta spiega anche quale ruolo può avere la cultura nella vita di tutti i giorni: «La cultura c’è comunque. Noi parliamo, comunichiamo, e così facendo parla la nostra cultura. Più spesso di quanto si pensi, a parlare è la nostra ignoranza (tutti siamo più o meno ignoranti), e l’ignoranza è un modo di esprimersi della cultura. La cultura aiuta a sapere che siamo ignoranti, a parlare meno e più a ragion veduta. Per questo è importante, è uno strumento che ci fa dire cose più corrette, meno vaghe, meno superficiali. Sembra poco, ma è molto».

Quest’anno ricorrono 210 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi; l’omaggio che La Milanesiana gli porge è il concerto del pianista iraniano Ramin Bahrami, che chiuderà la serata; il primo pensiero del musicista va alla Romagna e al dramma che sta vivendo in questi giorni: «Penso a tutte le vittime e a tutti gli sfollati, più che da artista da persona col cuore anche un po’ italiano. Ho una figlia che vive nelle Marche e ho seguito tutto con molta ansia. Vorrei che queste musiche fossero come un balsamo. Speriamo che risplenda presto il sole sopra queste terre meravigliose e che questo popolo possa riprendere a vivere in pace».

Il tema di quest’anno sono i ritorni, argomento che la tocca da vicino…

«Io so bene cosa vuol dire voler ritornare. C’è chi vorrebbe ritornare nella propria patria ma non riesce a farlo e c’è chi non vuole proprio rientrare. Io spero un giorno di poter rientrare nella mia patria, l’antica Persia, che ho dovuto abbandonare per ragioni di puro egoismo politico. Non dimentichiamo quei fratelli e quelle sorelle che solo perché vogliono essere normali sono obbligati a vivere in esilio, oppure chi ha bisogno di tornare alla libertà, alla pace e alla serenità».

Come sarà il suo omaggio musicale a Verdi?

«Sarà un omaggio a Verdi, il più grande cantore della melodia italiana ma soprattutto all’Italia più bella e alla bellezza della melodia italiana tout court; un omaggio che viene anche da Johann Sebastian Bach con il suo concerto italiano che in alcuni momenti ha probabilmente ispirato il lirismo verdiano e la sua tipica cantabilità di Verdi. Ci sarà anche “Salve Maria”, dai “Longobardi alla prima crociata” in una meravigliosa trascrizione di Franz Liszt. Sarà una serata in cui tre giganti della musica come Bach, Verdi e Liszt celebrano l’Italia più bella e culturalmente avanzata».

Ingresso libero tramite prenotazione sul sito www.eventbrite.it.

Pierangelo Pettenati

© Riproduzione riservata

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