×
×
☰ MENU

OMICIDIO STRADALE

Motociclista morto sul cavalcavia dell'A1: tre dipendenti della Provincia rinviati a giudizio

Motociclista morto sul cavalcavia dell'A1: tre dipendenti della Provincia rinviati a giudizio

di Georgia Azzali

23 Maggio 2023, 03:01

Pochi istanti. Nemmeno il tempo di tentare una rapidissima sterzata. La Fiat Idea era sbucata dallo stradello che porta al Punto Blu dell'autostrada, e la moto era andata a sbattere contro la portiera dell'automobilista. Giorgio Fallini, 48 anni, fabbro in una ditta allo Spip e casa a Sorbolo Levante, era morto in un sabato mattina d'estate, mentre l'ambulanza lo trasportava al Maggiore, poco dopo il terribile schianto sull'Asolana. Sono passati quasi tre anni da quel 1º agosto. Tempo di dolore per la moglie, i genitori e la figlia, poco più che una bambina. E tempo di domande per capire cosa sia accaduto e se ci siano state responsabilità. L'indagine, portata avanti dalla polizia locale e coordinata dal pm Fabrizio Pensa, aveva fatto finire sotto inchiesta l'automobilista - un 28enne residente a Gualtieri -, ma anche un dirigente, un funzionario e un operatore stradale della Provincia. E nei giorni scorsi tutti e tre, accusati di cooperazione colposa in omicidio stradale, sono stati rinviati a giudizio. Il processo prenderà il via il 13 novembre.

Si preannuncia una battaglia di consulenze. Di documentazione da verificare. Per valutare competenze e colpe. Che, però, per la procura sarebbero già chiare. Secondo l'accusa, infatti, i tre dipendenti della Provincia, ognuno in relazione alle proprie qualità e funzioni, avrebbero omesso di attuare importanti opere di manutenzione. Troppo rigogliosa la vegetazione all'incrocio tra lo stradello che porta al Punto Blu e l'Asolana, tale da rendere quasi nulla la visuale per chi si immetteva sulla provinciale, e così folta da coprire il cartello del limite dei 30 km orari per chi viaggiava sulla strada.

Nessuna potatura o sfalcio, quindi, ma anche alcuni cartelli stradali avrebbero avuto molti «difetti»: il segnale di obbligo di svolta a destra per chi proveniva dallo stradello sarebbe stato «parzialmente occultato dal guard rail» e il cartello di intersezione con la stradina sarebbe stato ruotato di 90°, quindi non visibile. Assente anche la segnaletica orizzontale di stop per chi arrivava dal Punto Blu e si immetteva sulla provinciale.

Manutenzione carente sia per quanto riguarda la vegetazione che sul fronte della segnaletica: questi gli elementi che hanno fatto finire sotto processo i tre dipendenti della Provincia. «Sono stati rinviati a giudizio per la funzione esercitata non per responsabilità diretta - spiega Carmelo Panico, difensore dei tre imputati -. Ma il processo chiarirà la correttezza del loro operato in relazione alla filiera delle responsabilità sulla viabilità di quel tratto».

Colpe dei dipendenti della Provincia, almeno secondo la procura, ma anche responsabilità per l'automobilista. Che non avrebbe rispettato la precedenza immettendosi sull'Asolana e nemmeno l'obbligo di svolta a destra. Violazioni gravi del codice della strada, eppure - secondo la procura - da valutare considerando anche il «fondo stradale in condizioni di manutenzione mediocri, la segnaletica orizzontale assente e la segnaletica verticale presente solo nel punto di intersezione».

Insomma, più colpe e più responsabili, per l'accusa. In attesa del processo.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI