MUSICA
Applausi ritmati già all’aprirsi del sipario, con un fascio di luce sul tastierista, e poi l’ovazione al suo apparire sulle prime note di «Gocce di memoria» interpretata prima col solo piano e poi con l’intera band.
Cinquantadue anni, vestita di un abito lungo blu con le paillette dorate che richiamano le costellazioni di un cielo notturno, Giorgia ha conquistato ieri sera il pubblico del Teatro Regio di Parma, nel concerto inserito nella rassegna «Tutti a Teatro», realizzata da Caos Organizzazione Spettacoli in partnership con Arci Parma. La scenografia racconta di una cantante che ha trovato la quadratura del cerchio e il punto di incontro tra cielo e terra, tra acustico ed elettronico, tra passato e presente. Alle sue spalle ci sono il cerchio e il quadrato dell’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, proprio come nella cover di «Blu».
Solo che al posto dell’uomo leonardesco c’è lei, una donna che dopo sette anni di silenzio creativo trascorsi dall’album «Oronero», è tornata in tour con il suo nuovo album, uscito lo scorso febbraio.
Dopo le tappe del 2 maggio a Napoli, e poi Bari, Messina, Cremona, Como e Verona il tour è arrivato ieri sera in un Teatro Regio tutto esaurito già da giorni.
«Vi ringrazio con tutto il mio cuore, siete bellissimi. Credo di avere la visuale più bella, voi dovrete accontentarvi… - ha detto Giorgia tra una canzone e l’altra –. Vedo i vostri visi, i vostri sorrisi, i vostri occhi. Sono grata di cantare in questo teatro meraviglioso, con questa storia, soprattutto in questi giorni che ci hanno lasciato sconvolti, senza parole. Più che esprimere la più profonda vicinanza di cuore e di anima credo di non potere fare. Userò le canzoni e la musica per cercare di stare più stretti possibile, oggi più che mai».
Oltre alle nuove canzoni dell’album «Blu», che recuperano le sue radici soul e rhythm and blues, Giorgia non ha mancato di fare ascoltare al pubblico le hit più amate della sua lunga carriera («Come saprei», con cui aveva vinto il Festival di Sanremo a 24 anni, «Di sole e d’azzurro», «Tu mi porti su», «E poi»), rendendo anche omaggio ad altri artisti come Stevie Wonder, Rihanna, Michael Jackson, Bee Jees.
Un modo per fare un percorso avanti e indietro nel tempo, mostrando un’artista che è uno «Spirito libero», capace di rinnovarsi senza dimenticare la propria storia.
Il pubblico, di tutte età, lo ha capito e ha mostrato il suo affetto con ovazioni e grida familiare come «Brava Giò!».
Lucia Brighenti
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