LAVORI PUBBLICI
Non ci sono soldi per la sistemazione del Ponte Nord, mentre, nonostante i costi maggiorati, procedono con passo regolare verso l'apertura dei cantieri i progetti finanziati dal Pnrr che dovranno necessariamente essere conclusi entro il marzo del 2026, pena la perdita dei fondi europei che avrebbe pesanti conseguenze sul bilancio comunale.
Sono le principali notizie emerse dalla commissione Bilancio tenuta ieri pomeriggio nella sala del Consiglio comunale che aveva come oggetto proprio il punto sulla situazione della programmazione triennale dei Lavori pubblici fatto dall'assessore Francesco de Vanna per far capire a la tempistica per arrivare alla realizzazione delle opere.
Le 5 opere principali del Pnrr
Di fatto, al momento non ci sono problemi insormontabili per nessuna delle principali opere finanziate dal Pnrr «Si tratta di 12 milioni per la nuova Scuola nel Parco, 6 milioni per il PalaRaschi, 5 milioni per la sottocrociera dell'Ospedale Vecchio, 2 e mezzo per l'ex Municipio di San Lazzaro e 60mmila euro per la nuova illuminazione del Parco Ducale. Qui abbiamo usufruito di una proroga al 30 settembre per concludere la fase preparatoria, ma siamo in linea con i tempi». Per quanto riguarda altri interventi, è stato aggiudicato l'appalto integrato (cioè con progetto a carico dell'impresa realizzatrice) per la «Palestra per tutti» a Moletolo, mentre entro fine agosto sarà pronto quello per i lavori al PalaCiti, così come per i nuovi asili nido nei quartieri «Eurosia» e «Parma Mia».
Ponte Nord, mancano i fondi
E' invece ferma al palo la questione del Ponte Nord, in quanto non sono stati inseriti nella Legge di Bilancio fondi per l'insediamento al suo interno dell'Autorità di Bacino del Po. «E' in corso un confronto - ha spiegato De Vanna - con i nostri parlamentari e i dirigenti dell'Autorità per capire dove trovare i fondi per l'intervento». In ritardo anche la realizzazione della rotatoria tra via Parigi e via Mantova per la necessità di aumentare la dotazione per l'appalto, che era di 660mila euro, a causa dell'aumento dei costi dovuto all'inflazione.
Avanti col Pinqua e le scuole
Sono invece partiti i primi lavori per il Pinqua a Villa Parma, dove verranno spesi in tutto 16 milioni, in buona parte fondi Pnrr, così come i lavori nelle scuole, con l'Anna Frank che, dopo 5 anni, riaprirà i battenti a settembre, mentre sarà chiusa la Rodari per un cantiere che durerà un anno. Infine, la «bretellina» di via Lagazzi a San Prospero non sarà fatta prima del 2024 mentre sono stati trovati i fondi aggiuntivi per il Teatro dei Dialetti, dove il costo è «lievitato» a 2 milioni e 200mila euro dal milione e 880mila previsto.
Gian Luca Zurlini
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