Vandalismi in piazza della Pace
Le ultime a comparire, giusto nelle scorse ore, sono state sguaiate ed incomprensibili scritte con la vernice fucsia sulle colonne e sulle fioriere di piazza della Pace, dalla parte di borgo delle Cucine. Sarebbero inaccettabili di per sé: ma se ci si aggiunge che tutto intorno ci sono anche sacchetti dell'immondizia abbandonati e acidi effluvi che raccontano dei portici trasformati in vespasiani si capisce che quella che fu una corte ha perso quasi tutta la sua sacralità. E che invece di essere «il palazzo simbolo del potere ducale» è rimasto solo un avvilente modello di maleducazione.
A segnalare la ennesima profanazione al palazzo che fu dei Farnese sono stati i residenti della zona che hanno subito notato quelle scritte: per i profani sono impossibili da interpretare ma con ogni probabilità sono le firme dei vandali. Che siglando i loro capolavori si fanno pure belli.
Ovviamente la segnalazione è arrivata anche al comando della polizia locale che ha da subito preso in carico l'indagine: in queste ore verranno scaricate le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona che poi verranno analizzate con cura.
«Ma si tratta di un lavoro lungo e complesso che svolgeremo con la consueta attenzione: per avere risultati occorrerà un po' di tempo», spiega il comandante del corpo Enrico Usai. Anche perché, lo sanno bene gli agenti, chi si dedica a queste forme di vandalismo quasi sempre ha l'accortezza di proteggersi con felpe e cappucci. Cercando di rendersi invisibile.
«Ecco perché le telecamere sono utili, ma servirebbero presenze umane, un controllo più sistematico di personale dedicato», rilanciano alcuni dei residenti. Gli stessi che parlano di una piazza trasformata in zona di bivacco. Qualcuno aggiunge «oppure discoteca».
«Ci sono gruppi di giovani che si danno appuntamento qui ogni giorno e ogni sera e che stanno ore seduti sui gradini: non ci sarebbe problema se si limitassero a chiacchierare. Invece, ascoltano musica a volume altissimo, bevono e lasciano in giro bottiglie e altre immondizie. Che restano poi abbandonate a terra per ore».
Un biglietto da visita di certo non entusiasmante per il monumento simbolo della città che in diverse parti viene anche usato come bagno pubblico. I segni si cogliono nell'aria ma anche sulle antiche pietre dei voltoni.
Altri graffiti poi si notano sia sui gradini che circondano il prato sia sulle porte che si trovano nella piazza centrale mentre il passaggio tra la corte e la Ghiaia, dopo i lavori di ripristino e chiusura con vetrate terminati di recente, ha smesso di essere un un tunnel sporco e maleodorante. D'altra parte il complesso monumentale della Pilotta, in questi anni, ha subito un deciso rinnovamento negli spazi espositivi - la prossima settimana è prevista la inaugurazione di tre zone rigenerate - ma è all'esterno che restano evidenti problemi.
Una speranza è data dalla gara d'appalto che si concluderà a fine mese, che prevede il rifacimento della pavimentazione dell'area di borgo delle Cucine e dell'illuminazione di quello spazio. Al termine degli interventi tutta la parte verso via Carducci e borgo Paggeria apparirà rinnovata. A quel punto sarà però indispensabile un intervento che prevenga altri vandalismi e riporti una fruizione decorosa del grande spazio intorno al palazzo. Quello dove troppo spesso tra bottiglie vuote e sacchi di immondizia sembra impossibile di essere a due passi da capolavori di Leonardo e Correggio.
Luca Pelagatti
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