Comune
L'aumento delle zone 30, l'ampliamento della rete di piste ciclabili, la promozione dei servizi di sharing, della mobilità scuola-lavoro, ma anche la regolamentazione degli accessi attraverso la cosiddetta «area verde». Sono solo alcune delle azioni che il Comune andrà a realizzare nel campo della mobilità sostenibile contenute all'interno del Pgtu (Piano generale del traffico urbano).
Previsto dal Codice della strada per i Comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti, il Piano è un documento di 113 pagine che traccia gli obiettivi per il prossimo biennio a livello viabilistico, dando concretezza alle linee politiche definite dalla nuova Amministrazione comunale.
Il documento è stato presentato durante la seduta di ieri pomeriggio della commissione consiliare «Ambiente, mobilità e transizione digitale». Per l'occasione hanno ricevuto risposta da parte di Gianluca Borghi, assessore alla Mobilità, tutte le osservazioni che sono state presentate dal mondo politico, dalle associazioni di categoria e dai singoli cittadini.
Parma 2030
La mobilità sostenibile è al centro delle strategie chiave per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030. Parma figura tra le cento città europee (nove italiane), selezionate dalla Commissione europea per raggiungere questo sfidante obiettivo in anticipo rispetto a quanto indicato dal Piano di ripresa Next Generation Eu (2050). Il Piano del traffico gioca un ruolo chiave per mettere in campo tutte le azioni necessarie a livello locale.
Le osservazioni
Ascom ha presentato diverse osservazioni chiedendo, tra l'altro, di anticipare gli interventi sui parcheggi scambiatori previsti nei prossimi anni. Borghi ha spiegato che «è impossibile anticipare di un anno gli interventi previsti nel 2024-2025. Sugli scambiatori è in corso un'analisi sul ruolo e sull'efficacia degli scambiatori. Al termine, valuteremo cosa correggere».
Tra le osservazioni anche quelle della Lega (tramite Laura Cavandoli) su zone 30 e sulle chiusure al traffico del centro. Sulle prime è stato sottolineato come rischino di di «congestionare il traffico, aumentare inquinamento e nervosismo». Sulle seconde invece si chiede di evitare la totale esclusione dei veicoli a motore. Borghi ha precisato che «le sperimentazioni delle zone 30 non riguardano i viali e arterie a grande scorrimento». Quanto alle pedonalizzazioni Enrico Ottolini (Europa Verde) ha parlato di «impatto troppo pesante sul trasporto pubblico». Sulla velostazione di via Lazio Borghi ha annunciato che «si sta cercando una collocazione alternativa».
Luca Molinari
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